Cronachesorprese

11 Febbraio 2008

Del turarsi il naso

Filed under: dichiarazioni di voto — alessandro @

Non mi sono mai turato il naso per votare, poiché ritengo il non voto una scelta rispettabile. Non lo sarebbe solo in condizioni di emergenza democratica che nel corso della mia non più brevissima vita di elettore non si sono mai verificate.
Ma se pensassi che in fondo per una volta potrei anche turarmi il naso, non avrei dubbi a votare per questa destra che non mi piace, ma che è molto più varia e composita di quello che può sembrare, soprattutto a livello locale.

Il punto è (e ripeto più o meno pari pari un commento che ho lasciato qualche post fa a Fulvia) che io sono di una destra che non c’è. Però qualche traccia di questa destra c’è anche nella destra attuale, e pertanto potrei anche fare un piccolo esercizio di apnea, per dare il mio contributo alla vittoria della parte che è meno lontana dalle mie idee.

Vorrei una destra non postfascista ma semplicemente afascista, tanto per cominciare, cioé che non abbia nessun legame con l’esperienza del fascismo e non abbia pertanto bisogno di prenderne le distanze; però questo passo è stato fatto realmente e apprezzabilmente da esponenti non di secondo piano, quindi potrei anche turarmi il naso.
Una destra in cui i cattolici possano stare e dare il loro contributo, senza sentirsi disprezzati o strumentalizzati; e non c’è dubbio che a fianco del neopaganesimo idiota di alcuni leghisti o dell’ipocrisia di chi sbandiera un cattolicesimo di facciata soltanto per prendere voti ci sono, nella destra, diversi cattolici che fanno buona politica da cattolici, quindi potrei anche turarmi il naso.
Una destra sociale che sia un chiaro riferimento contro l’assurdo perpetuarsi, dall’altra parte, non del “comunismo miseria terrore e morte” a cui non crede nessuno, ma dell’idea che la lotta di classe sia necessaria e progressiva mentre è solo, quella sì, fuori dal tempo; e ci sono alcuni esponenti delle diverse forze, da Alemanno a Formigoni, che questa idea ce l’hanno molto chiara in testa e non fanno propaganda becera come altri, pertanto potrei anche turarmi il naso.

Ma preferisco aspettare che Berlusconi vada in pensione. Queste elezioni anticipate proprio non ci volevano. D’altra parte a conti fatti sarà ormai chiaro che Prodi avrebbe fatto bene a prendere in considerazione l’ipotesi di un governo istituzionale per la riforma elettorale subito nel 2006, all’indomani del formarsi di una maggioranza che non aveva futuro. Se non voleva dar mostra di cedere alla proposta di Berlusconi poteva fare l’atto formale di mettere su il governo e dare le dimissioni il mese dopo. Però andare avanti in questa situazione è stata davvero una strategia senza respiro, un’apnea, un turarsi il naso governativo che ha dato all’Italia soltanto un governo senza storia che non verrà ricordato per nessuna grande scelta. E che ha impedito di fare la nuova legge elettorale. Due anni fa sarebbe stato possibile, ora non si può dare neanche torto a chi ha rifiutato di farlo.

10 Febbraio 2008

Quoting movie memories reloaded

Filed under: lo spettatore indigente — alessandro @

È passato un anno e rifaccio il gioco usando prevalentemente film visti di recente, vecchi e nuovi. Ricordo le regole: citare a memoria frasi di film che sono rimaste impresse, ma non le più celebri che conoscono tutti; non googlare per ricordarle, anche se sono imprecise non importa. Ecco le prime cinque che mi vengono in mente. Se qualcuno vuole fare lo stesso… basta soltanto una battuta di un film del 2007 o che avete visto (o rivisto) nel 2007.

“Tutte le ragazze vogliono essere carnali con me, perché sono un ballerino superiore”.
Ogni cosa è illuminata

“- Papà dice che quelli della Stasi sono uomini cattivi.
– Ah sì? E Come si chiama?
– Chi?
– La tua palla. Come si chiama la tua palla?”
Le vite degli altri

“- Posso offrirti qualcosa?
– Tutto quello che vuoi, ma non un tè bancha…”
La giusta distanza

“La rumba espime in verticale un desiderio orizzontale”
Shall we dance

“- Avrei paura a farmi leggere nel pensiero!
– Non preoccuparti cara, tu non corri alcun pericolo…”
Otto e mezzo

9 Febbraio 2008

Esame da vaticanista, step 10

Filed under: ratzie stories — alessandro @

Oggi come tutti i sabati Ratzie mette su qualche vecchio vinile sul suo giradischi un po’ vintage. Non gli manca nulla: gli Oliver Onions, Ramaya, Fly robin fly, Rasputin e altre due o tre giuste dei Boney M, Kung fu fighting, You’re my first my last my everything, Stayin’ alive, Get down on it, Der Kommissar e naturalmente Wojtyla disco dance. Quando è in vena di compilation anni 70-80 le suore lo chiamano affettuosamente il Pappero.
Tutto ok, peace and love: un momento di relax dopo una dura settimana di lavoro. Una cosa soltanto non riesce a capire. Perché tutti si agitano quando mette su questa? Dicono che non usa più, mah: per lui è un superclassico.

8 Febbraio 2008

Il male “oscuro”

Filed under: cronache — alessandro @

Eccone un altro che vuole oscurare.
Sito internet fa qualcosa di sbagliato = oscurare, oscurare.
Ministro o candidato premier ordina. Polizia postale agisce.

Sono l’unico a cui dà fastidio questo automatismo verbale? Naturalmente non sto difendendo gli imbecilli che pubblicano liste di professori adepti del “complotto sionista”. Dico soltanto che “oscurare” è una cosa davvero brutta. Per la precisione, è brutto associare sempre il concetto di oscuramento a quello di blogger (o internettaro in genere) che sbaglia.

Come è avvenuto per Piero Ricca l’estate scorsa: ho detto che era sbagliato allora, dico che è sbagliato anche adesso. Si può chiedere la rimozione del materiale incriminato senza interdire agli amministratori del sito l’aggiornamento: dando loro così la possibilità di ritrattare, di scusarsi, o di pubblicare comunque qualcosa di diverso. Si dovrebbe procedere al sequestro in caso di mancata rettifica o di recidiva, come del resto è previsto, del tutto teoricamente, anche per le testate giornalistiche.

Per quanto grave sia il reato: non è questo il punto.
La libertà di parola e di opinione non è un optional.

aggiornamento

L’articolo di Repubblica è cambiato in queste ore: contiene qualche precisazione importante, in particolare quella della polizia postale che fa sapere che è stata la stessa piattaforma ospitante (il cannocchiale) a decidere di mettere offline il blog (ma i contenuti sono poi ricomparsi in un altro blog). Non c’è stato dunque nessun intervento da parte delle autorità. La decisione del Cannocchiale è legittima, se gli accordi tra fornitore del servizio e utilizzatore lo prevedono (il disclaimer che si accetta all’atto della registrazione): il fornitore deve tutelarsi da eventuali provvedimenti a suo carico. Nel caso di Piero Ricca non era possibile perché il blog girava su un software installato nel dominio di sua proprietà: quindi l’oscuramento era possibile soltanto su mandato dell’autorità giudiziaria, che ha provveduto a farlo rivolgendosi direttamente al provider.

7 Febbraio 2008

Il Corriere dell’altra sera

Filed under: il viandante digitale — alessandro @

Ultimamente il Corriere della Sera mi ha deluso più di una volta quanto a correttezza e verifica delle fonti, però con la decisione di mettere l’archivio storico a disposizione di tutti si fa un po’ perdonare. Apprezzabile in primo luogo l’accessibilità della soluzione: la ricerca è molto semplice e potente, ogni articolo ha una sua url statica ed è rintracciabile in pochi secondi. I blogger e i navigatori apprezzeranno molto anche la tagcloud con le parole chiave più usate nelle ricerche: non è un dato da poco se, come è immaginabile, questo archivio verrà consultato molto da chiunque fa e cerca informazione in Italia.

Ho messo subito alla prova il servizio con due ricerche.
La prima è la più semplice, quella a cui molti avranno pensato: poiché l’archivio parte dal gennaio del 1992 (immagino per la disponibilità degli articoli in un formato elettronico adeguato: spero che piano piano si possa andare ancora più indietro nel tempo) ho cercato la prima notizia dell’arresto di Mario Chiesa: l’ho trovata subito ordinando i risultati per rilevanza.
La seconda è una notizia di cui ricordavo poco, ma che avevo già provato a cercare con google qualche mese fa senza successo. Avevo in mente vagamente il periodo, intorno al 1994, e il nome di un senatore americano, Faircloth. L’ho trovata al secondo tentativo, quando ho allargato la ricerca al periodo 1993 -1995. Sicuramente lo userò in qualche post, giusto per ricordare a qualcuno che le cosiddette “ingerenze” della chiesa cattolica fanno ridere di fronte a un certo fondamentalismo che non ha niente a che fare con la chiesa (non con quella cattolica, almeno, che tiene troppo alla libertà dell’individuo) ma con un’esigenza tutta “temporale” di controllo sociale.

Come si vede, gli articoli dell’era pre-internet sono quasi privi di formattazione, niente a capo, niente rientri paragrafi, accenti saltati alle vocali maiuscole e quel “pubblicato” all’inizio del testo che fa capire che i file sono stati importati direttamente dagli archivi dei desk della redazione. Commovente.

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