Cronachesorprese

19 Marzo 2020

Dagli amici mi guardi…

Filed under: Frankie stories — alessandro @

Andrea Purgatori con il suo speciale di Atlantide su Papa Francesco fa prove tecniche di storicizzazione della narrazione progressista-secolarista su questo pontificato, una narrazione che in questi anni ha vinto un po’ ovunque, dai giornali alle chiacchiere generiche da bar. Dopo sette anni ancora non mi è chiaro se Francesco deve temere di più i tradizionalisti fanatici o questi finti amici, adulatori non richiesti. Forse entrambi in eguale misura, seppure per motivi differenti.

16 Marzo 2020

Dagli anni di piombo alla pandemia

Filed under: cronache — alessandro @

il 16 marzo 1978 io facevo le medie e qualcosa cambiò per sempre nella mia percezione del mondo dei “grandi”. A dispetto del tempo e dell’esperienza passati lo spaesamento di oggi, con questo senso di sospensione delle attività normali, richiama in modo analogico lo spaesamento di 42 anni fa, quando in pochi minuti vedemmo emozioni che non eravamo abituati a vedere sui volti dei nostri professori, e all’uscita dalla scuola c’era uno strano silenzio per strada. La primavera imminente non portò la solita spensieratezza. Esisteva una sola notizia, tutti parlavano solo di una cosa e così fu fino al 9 maggio e oltre. Solo i mondiali in Argentina portarono la prima vera distrazione, e forse non fu un bene. Quest’anno, forse, non ci saranno gli europei e non è detto che sia un male. Non c’era internet e non c’erano le chat, ma le barzellette che circolavano erano tutte forgiate sull’argomento unico di discussione nazionale, proprio come i “meme” che rimbalzano oggi da uno smartphone all’altro. Non era un’emergenza sanitaria ma la paura e l’allarme per le conseguenze possibili portò la gente (esclusi i troppo ideologizzati) a mettere in secondo piano molte divergenze di idee politiche per mettere in primo piano un’idea, seppure confusa, di bene comune minimo al di sotto del quale nessuno era disposto ad andare. E forse (sottolineo forse) anche oggi sta accadendo qualcosa di simile, visto che gli argomenti e i protagonisti che fino a un mese fa erano percepiti come catastroficamente divisivi ora sono là in fondo alla scena come acquerelli scialbi, inoffensivi, incapaci di guadagnare i trending topic e ottengono la stessa attenzione di un cane randagio che abbaia alla luna. “Andrà tutto bene”? Non lo so, ma c’è un bene che non si misura con i numeri dei bollettini medici e forse, in questa emergenza, lo percepiamo meglio di altre volte.

14 Marzo 2020

La morale Serrata

Filed under: cronache — alessandro @

Oggi Serra pretende di spiegarci che la paura per l’Aids era ancora dominata dal sacro terrore religgggioso, adesso invece che siamo tutti grandi e vaccinati (si fa per dire) e abbiamo ormai saltato il fosso della superstizione, la paura per il Coronavirus è di una laicosità scintillante e veicola un “più umile” invito a “riflettere”. Che pena, che noia, che vecchiume.

“Dissero ‘pentitevi!’ che equivale a dire ‘obbedite!’ “

è un’affermazione di una cialtroneria che non meriterebbe commento. E naturalmente viene accompagnata dal

“Dio padre che giudica, punisce e folgora” (testuale),

tratto dal più classico repertorio di strawman laicisti. Ma è un’altra frase di questo penosissimo editoriale a tradire tutta la contraddittorietà del Serra-pensiero:

“…riconsiderare alcuni comportamenti che non attengono alla cosiddetta ‘morale’, quanto al rapporto complessivo dell’uomo con la natura (ovvero: dell’uomo con se stesso)”.

Ma Micheluccio caro, il “rapporto complessivo dell’uomo con la natura” rientra perfettamente nella sfera della “morale”, che è, tra altre cose, riflessione sul comportamento umano. Non spaventarti e non guardarti allo specchio come il dottor Jekyll quando comincia a fare i conti con il suo lato oscuro, ma te lo devo proprio dire: oggi in prima pagina su Repubblica hai pubblicato una riflessione morale, e anche un po’ moralistica, se posso permettermi.

E ti dirò, anche il titolo che hai dato al tuo pezzo, “Impariamo a cambiare vita” è complessivamente un’espressione equivalente a “pentitevi” (che non è invece sinonimo di “obbedite”, mi spiace, sei un po’ in un cortocircuito di generalizzazioni) e starebbe perfettamente in bocca a un Savonarola pescato a caso da qui all’indietro per sette-ottocento anni: davvero ti senti diverso, davvero ti vedi così illuminato? Sei davvero convinto che tutta questa roba che ci hai propinato anche oggi sia così razionale e distinta dalle tenebre del sacro terrore per le forze oscure della natura? Perché guarda che il rapporto dell’uomo con la natura non è, e non sarà mai, il “rapporto dell’uomo con se stesso”, e le difficoltà di questi giorni a livello mondiale a prendere le misure di questo nuovo e temibile nemico dovrebbero parlare da sole. Mi spiace, ma non c’è nulla di “umile” né di ragionevole in questa pretesa, perché la natura intera, come l’uomo, non si fa da sola.

La natura non siamo noi, e noi non siamo solo natura. La tua definizione nega la relazione con l’Alterità irriducibile a noi e al cosmo, l’origine che è (davvero) alla radice di noi stessi. La nega del tutto irragionevolmente, e senza alcuna umiltà. Buona quarantena (che guarda caso è anche quaresima) di vero cambiamento.


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