Nadia Macrì intervistata da Maria Latella:
– Perché è così facile diventare una escort?
– Perché ti viene di natura, essendo una bella ragazza.
In una intervista così non mi aspetto certo dotte definizioni del concetto di “natura”. Però fa ugualmente impressione.
Non mi interessano le questioni di genere. Per me non ci sono una intelligenza, una sensibilità maschili e femminili. Non ci sono una forma maschile e una femminile di intelligenza. Sono balle: ci sono donne e uomini sensibili e intelligenti, donne e uomini insensibili e stupidi. Quindi lascio ad altri, a chi ha voglia di questionare in questo senso, fare gli ovvi coretti su quanto stiamo andando indietro rispetto alle lotte e alle conquiste eccetera eccetera eccetera.
Risposte come quella di Nadia Macrì mi fanno rivoltare il sangue. Proprio il sangue, è la mia natura che non l’accetta, mi fa rabbia. È una questione di istinto, non è una reazione moralistica. Io non mi scandalizzo mai. Chiamatela la rabbia del maschio senza qualità, se volete. Fate pure, mi espongo allo scherno, ogni tanto bisogna pure correre il rischio. Ma non mi abituerò mai a questo nesso “naturale” tra bellezza e potere. Tra bellezza da comprare e potere da sfoggiare. Perché se mi abituassi e se considerassi normale (davvero naturale) questo nesso penserei soltanto a una cosa: fare soldi. Qualsiasi altro pensiero o attività sarebbero tempo ed energie perse.
Non sto dicendo che certe cose belle che sono considerate normalmente come simbolo di potere sono l’unico scopo di una vita degna. Si tratta di non abituarsi, non piegarsi all’idea che se non sei ricco e potente la bellezza non fa per te. La bellezza è per me, bellezza piena, senza incertezze, senza approssimazioni.
La bellezza è per me, che non ho mai pensato di diventare ricco o potente o distinto o elegante, e non perché non “posso”, ma perché non sono così e non mi dispiace neanche un po’; perché so che la bellezza vera se ne frega del potere e dell’eleganza costruita e fine a se stessa, la snobba, la surclassa, la acceca. La genera dall’alto e non la costruisce per penosi tentativi dal basso. Sono fatto per questo, come tutti, e non accetto culturalmente che la bellezza sia “connaturata” a un modello di transazione sociale che mi è alieno.
La bellezza di una donna, che desidero naturalmente, è una provocazione e uno spunto, il più immediato, quello che è più difficile eludere, quello che tiene svegli più facilmente rispetto ad altre cose belle e desiderabili. Ma penso anche a tutte le energie di vita, alle potenzialità umane negate e imprigionate perché prima l’ “ambiente” e poi il resto. Prima la rassicurazione, poi forse il rischio.
Scusate, ma ce l’ho nel gargarozzo da un po’, da quando per pure ragioni di cronaca sono costretto come molti italiani a considerare che ci sono migliaia di donne bellissime in Italia che fanno le escort. Meglio una donna ambiziosa, e che quindi sa cosa vuol dire rischiare, di queste che sognano soltanto di capitalizzare la loro bellezza senza farne occasione di nulla che non vada oltre la loro sicurezza, che non concepiscono la parola “imprevisto”, che non potrò mai incontrare per caso alla posta, sull’autobus o in una trattoria che è vero, puzza un po’ di fritto e non è proprio il massimo dell’igiene, ma fa quei taglierini al sugo di zucca che non puoi non assaggiare almeno una volta nella vita, perché se no cosa vivi a fare. Ecco, a parte tutte le ovvie considerazioni morali e moralistiche che non mi interessano, è questo che trovo veramente insopportabile e delittuoso.
E lo so che grazie a Dio ce ne sono tante altre che non hanno niente da invidiare alle escort “naturali” e che potremo incontrare e se succederà sarà sicuramente meglio per tutti. Però intanto le escort fanno scrivere i giornali e parlare la gente per mesi, per anni. Creano modelli vincenti e praticabili, “normali”, “naturali”. E quindi tutto il gioco delle aspirazioni di molti si ordina a quei simboli facili e potenti; e sia quelli che riusciranno, sia quelli che non riusciranno, gli uni per esaltazione gli altri per frustrazione, fuggiranno dalla vita vera. Fuggiranno dallo sguardo e dall’umanità a cui davvero appartengono, e non lo capiranno mai.
Scusate ancora, lo so che questo post si presta a ironie e sarcasmi infiniti. Prendetemi per il culo quanto volete. Pronti, via :-)