Prima di farmi traviare dai ritmi caraibici, ai quali devo moltissimo della qualità di vita degli ultimi anni, avevo provato a imparare il tango. Ho provato tre volte in diversi momenti e non sono mai riuscito a ingranare. Ma so o credo di sapere perché, e penso che sia soltanto un appuntamento rimandato: prima o poi troverò le circostanze giuste che mi faranno ingranare.
Non sarò più forse abbastanza giovane da vagabondare un weekend sì e uno no per l’Europa con l’obiettivo, o il magnifico pretesto, di partecipare a qualche Tango Marathon o a qualche Tango Festival, ma sono sicuro che mi divertirò e imparerò qualcosa di nuovo su di me e sugli altri, perché la danza a qualsiasi livello porta sempre di questi regali a un’esistenza che abbia l’umiltà di farsi ridefinire dai movimenti e dagli accadimenti.
E allora potrò usare proficuamente Milongaheads, un bel servizio web che è nato da pochi giorni e quindi è ancora in fase di lancio, ma per quando frequenterò assiduamente la milonga sarà affermato e conosciuto da tutte le comunità europee di tango.
Un bel progetto, un giusto incontro tra informazioni organizzate e aggregazione in stile social. La regia è italiana, ma opera in ambiente londinese.