Ho assaltato una libreria stasera. Avevo ancora qualche regalo da fare. E qualche desiderio arretrato per me.
Le librerie sono un tormento sempre più grande. Ecco tutti i bei libri che non leggerò. Ecco tutti i classici che aspetteranno invano di giocare con me. Ecco tutti i percorsi che non farò.
Questa sera ho deciso di derogare a un principio. Finora non avevo mai regalato libri che non avevo letto, se non in rarissime eccezioni. Parlo di narrativa naturalmente, non di manuali, instant book, saggi non eccelsi o altro.
Anzi, non derogo: sostituisco un principio vecchio con uno nuovo. Regalerò alcuni dei libri che desidero leggere a persone che intuitivamente vedo affini al libro. È semplice: quando compro un libro che mi ispira la lettura immagino qualcosa che quel libro mi può dare. Faccio mente locale e provo ad associare una persona a questa aspettativa. Così chi leggerà quel libro mi dirà se quell’associazione era giusta.
In qualche modo bisogna rispondere a questo tormento e il modo migliore è non farsi sorprendere da soli. Chiamare gli amici non in aiuto, ma invitarli a una lettura come li inviterei a una cena.
Sgombro il campo da qualsiasi idea utilitaristica e pertanto metto quest’ altra regola: chi riceve il libro in regalo non dovrà mai prestarmelo. Può prestarmene altri, tutti quelli che vuole, ma non quello. Se reagirà positivamente alla lettura quasi sicuramente provvederò a procurarmene una copia.
Magari facendomela prestare da un altro: questo è difficile, ma valido ;-)