“Non esistono poteri buoni”: è vero ma non è tutto. Il potere è necessario, l’assenza totale di delega è un’utopia, e neanche desiderabile.
Allora esistono poteri che accettano di essere controllati e altri che non l’accettano. Questo non basta a definire i primi buoni e i secondi cattivi, ma è già un discrimine fondamentale.
Altro fattore: ci sono poteri che rimandano per loro natura a qualcosa di superiore a loro, altri no. È un fattore diverso dal riconoscere la semplice potestà di controllo, perché questa non implica necessariamente il riconoscimento di superiorità. Anche questo non basta a dire un potere “buono” o no. Ma è un passo ulteriore verso l’accettabilità.
Il passo penultimo che cambia tutto è Mt 20, 17-28.