Non mi sono mai turato il naso per votare, poiché ritengo il non voto una scelta rispettabile. Non lo sarebbe solo in condizioni di emergenza democratica che nel corso della mia non più brevissima vita di elettore non si sono mai verificate.
Ma se pensassi che in fondo per una volta potrei anche turarmi il naso, non avrei dubbi a votare per questa destra che non mi piace, ma che è molto più varia e composita di quello che può sembrare, soprattutto a livello locale.
Il punto è (e ripeto più o meno pari pari un commento che ho lasciato qualche post fa a Fulvia) che io sono di una destra che non c’è. Però qualche traccia di questa destra c’è anche nella destra attuale, e pertanto potrei anche fare un piccolo esercizio di apnea, per dare il mio contributo alla vittoria della parte che è meno lontana dalle mie idee.
Vorrei una destra non postfascista ma semplicemente afascista, tanto per cominciare, cioé che non abbia nessun legame con l’esperienza del fascismo e non abbia pertanto bisogno di prenderne le distanze; però questo passo è stato fatto realmente e apprezzabilmente da esponenti non di secondo piano, quindi potrei anche turarmi il naso.
Una destra in cui i cattolici possano stare e dare il loro contributo, senza sentirsi disprezzati o strumentalizzati; e non c’è dubbio che a fianco del neopaganesimo idiota di alcuni leghisti o dell’ipocrisia di chi sbandiera un cattolicesimo di facciata soltanto per prendere voti ci sono, nella destra, diversi cattolici che fanno buona politica da cattolici, quindi potrei anche turarmi il naso.
Una destra sociale che sia un chiaro riferimento contro l’assurdo perpetuarsi, dall’altra parte, non del “comunismo miseria terrore e morte” a cui non crede nessuno, ma dell’idea che la lotta di classe sia necessaria e progressiva mentre è solo, quella sì, fuori dal tempo; e ci sono alcuni esponenti delle diverse forze, da Alemanno a Formigoni, che questa idea ce l’hanno molto chiara in testa e non fanno propaganda becera come altri, pertanto potrei anche turarmi il naso.
Ma preferisco aspettare che Berlusconi vada in pensione. Queste elezioni anticipate proprio non ci volevano. D’altra parte a conti fatti sarà ormai chiaro che Prodi avrebbe fatto bene a prendere in considerazione l’ipotesi di un governo istituzionale per la riforma elettorale subito nel 2006, all’indomani del formarsi di una maggioranza che non aveva futuro. Se non voleva dar mostra di cedere alla proposta di Berlusconi poteva fare l’atto formale di mettere su il governo e dare le dimissioni il mese dopo. Però andare avanti in questa situazione è stata davvero una strategia senza respiro, un’apnea, un turarsi il naso governativo che ha dato all’Italia soltanto un governo senza storia che non verrà ricordato per nessuna grande scelta. E che ha impedito di fare la nuova legge elettorale. Due anni fa sarebbe stato possibile, ora non si può dare neanche torto a chi ha rifiutato di farlo.
secondo me, berlusconi non andrà mai in pensione, purtroppo.
al massimo lo imbalsameranno (ché già non c’è molta differenza, ora come ora), e ce lo terremo lì per sempre.
Comment di alga — 11 Febbraio 2008 @
come lenin, insomma :-)
ah, magari è già trapassato e a parte bondi non lo sa nessuno. neanche veronica.
se è come dici tu, pazienza: non voterò più. a meno che qualche ologramma dall’altra parte non faccia la legge sul conflitto d’interesse. ma che la faccia bene, però. cioé che riguardi tutti i conflitti di interesse, non solo quelli di chi ha la faccia tosta di candidarsi a palazzo chigi.
Comment di alessandro — 11 Febbraio 2008 @
Sono completamente d’accordo con te, tranne per il fatto che da molti anni ormai mi turo il naso. Comincio ad essere un po’ stufo, va a finire che stavolta mi convinci.
Comment di searcher — 12 Febbraio 2008 @