Cronachesorprese

22 Marzo 2008

Resistere

Filed under: reading — alessandro @

antelami particolare giuseppe d'arimatea

“…Bisogna sempre un giorno chiedere qualcosa alle potenze.
Quando si è vivi le si sfida.
L’eroe, il santo, il martire le sfida.
Ma quando si è morti.
Gli altri non le sfidano per voi quando si tratta della sepoltura.
Giuseppe d’Arimatea non aveva paura di andare dalle potenze.
Di parlare alle potenze.
Sapeva parlare. Sapeva esprimersi.
Era evidentemente un uomo che sapeva parlare.
Sapeva che dire.
Non aveva paura.”

Charles Peguy, Il mistero della carità di Giovanna d’Arco

21 Marzo 2008

Blog Wars – Nelle tue mani

Filed under: lo spettatore indigente — alessandro @

nelle tue maniSeconda puntata delle Blog wars di Mentelocale. Come nota Giorgio, questa volta sono l’unico dei quattro ad aver gradito.
Boh, forse i tre pallini in effetti sono generosi. Però ho apprezzato davvero. Generalmente un film riesco a giudicarlo meglio il giorno dopo, dopo averci dormito su una notte. Se mi rimane “attaccato”, per così dire, cioé se mi capita di ripensarci, è generalmente un buon segno.
Nelle tue mani l’ho apprezzato per la capacità di rappresentare l’incidenza su un rapporto di coppia di una situazione psicologicamente precostituita. In qualche modo è inevitabile che accada ciò che accada, nonostante il legame forte tra i due protagonisti. Che se la cavano egregiamente, soprattutto Kasia Smutniak.
Poi è vero che il film non ha una grande storia come dice Estrellita, e che la catena di sfighe ha dell’improbabile, come dice Tambu. Ma se questo è improbabile, che vogliamo dire delle Onde del destino, ad esempio? Ed è vero, come dice Redpill, che il film non è un grande godimento. Però personalmente mi è rimasto addosso e mi ha fatto riflettere un po’. Forse più per una mia esigenza personale che per qualità artistiche indiscutibili, non lo so.

20 Marzo 2008

Accessi d’autore

Filed under: il viandante digitale — alessandro @

Come era naturale attendersi, qualcosa si sta muovendo: i produttori di hardware per connessione e telefonia si candidano a diventare distributori di musica. E niente vieta ai i provider di fare lo stesso.
Non è una buona cosa che Apple da una parte e Nokia dall’altra vendano cataloghi diversi. Ma è un inizio, e si può pensare che un domani ogni provider fornisca l’accesso all’intero catalogo della musica online, esattamente come chi vende la connessione a internet fornisce l’accesso a tutta la rete, non solo a una parte.
Ora le case discografiche fanno le difficili per massimizzare. Ma sanno benissimo che conviene in primo luogo a loro prendere questa strada. L’Ipod o l’Iphone (e immagino anche i prossimi modelli di Nokia fatti per competere a questi livelli) sono infatti l’equivalente, come valore simbolico, del vinile di quarant’anni fa o del cd di quindici anni fa: sono l’oggetto non imitabile di cui l’utente ha bisogno per essere riconosciuto dalla sua tribù o comunità come fruitore doc di musica.

19 Marzo 2008

Musica 2.0, soundtrack for daydreams

Filed under: il viandante digitale,le specie musicali — alessandro @

nine inch nailsSid invita a proseguire il ragionamento sulla musica 2.0 cominciato qualche settimana fa. Credo che sia importante fissare un punto fermo: non è una discussione tra professionisti o appassionati di musica, è prima di tutto un lavoro di immaginazione collettiva. Immaginare insieme (più si è, meglio è) quello che sarà la produzione e la fruizione di musica. Quello che potrebbe essere. E che potrebbe anche non essere: se non la immaginano insieme oggi, utenti e musicisti, non sarà mai.

Io desidero e immagino questo: domani non sarà difficile vivere di musica. O meglio, sarà meno difficile di adesso. Ma perché ciò avvenga bisogna che vada in soffitta, come un residuo del passato, l’immagine dell’artista che tenta, in un periodo della sua vita, di sfondare, e se non sfonda passa ad altro. A pensarci è un modello odioso, imposto dal mercato. La linea di demarcazione tra il professionista e il non professionista oggi è tra chi ha mercato e chi non ce l’ha, non tra chi vale e chi non vale. E questo lo sappiamo tutti. Io immagino che domani ci sia sempre una distinzione netta tra il professionista totale (chi nella vita fa solo musica) e il semiprofessionista, più o meno dilettante. E chi non vale continuerà ad avere mercato perché le major continueranno a esistere e a sfruttare le loro ben oliate piste di lancio, ma avranno vita un po’ più difficile. Sempre più difficile, giorno dopo giorno.

Sarà sempre più difficile per un artista riempire gli stadi. Forse non si farà mai più musica negli stadi, se non ogni tanto. Non sarebbe una grande perdita. Ma sarà un po’ meno difficile creare attorno a sé una comunità di estimatori che garantiranno la continuità di un cammino artistico che li convince acquistando la musica direttamente dall’artista, come produttore.

Sid, come molti altri, evidenzia il risultato ottenuto dai Nine Inch Nails come una vera novità, che va oltre l’effetto “rompighiaccio” dell’operazione Radiohead sulla cui reale portata molti hanno avanzato dei dubbi. La novità in questo caso non sta solo nei numeri, ma nella più esplicita volontà del gruppo statunitense, rispetto a quello inglese, di instaurare un rapporto nuovo con chi ascolta e acquista la loro musica. Rapporto che ispira, o almeno condiziona, la stessa produzione artistica: “This collection of music is the result of working from a very visual perspective, dressing imagined locations and scenarios with sound and texture; a soundtrack for daydreams. I’m very pleased with the result and the ability to present it directly to you without interference.” Il riguadagnato rapporto diretto con il pubblico si traduce subito in contaminazione di linguaggi e generi, prefigura la creazione di un nuovo spazio creativo sociale. Più vicino al quotidiano (o al “sogno ad occhi aperti”… che bella suggestione), meno alienato, meno drogato di un divismo che non dovrebbe più interessare. Nella musica 2.0 non c’è il gridolino della fan che “non ci posso credere, ce l’ho davanti ai miei occhi”, c’è la familiarità con un amico, uno che, se non ogni giorno, almeno una volta su quattro considera il mio feedback, perché ne ha bisogno. Per continuare ad essere artista. Perché la sua comunità di riferimento gli dà il pane, e gli permette di continuare a fare il lavoro più bello del mondo (dopo il giornalista).

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18 Marzo 2008

Prova tecnica – Plugin

Filed under: il viandante digitale — alessandro @

Chi legge il mio blog con i feed avrà notato purtroppo che le sbrodolate di spam che non si vedono nei post (perché hanno u style=”display: none”) si vedono invece nel feedreader. Io almeno con google reader le vedo.
Provo questo plugin, speriamo bene. Pubblico questo post anche per vedere se funziona. Non trovo nulla invece per il problema della chiusura dei commenti, spero che sia la stessa intrusione che inserisce lo spam a causare il problema nei commenti, ma non ne sono sicuro perché sembrano due cose indipendenti: nel post che ho pubblicato ieri sera ho inserito subito un commento per impedire il blocco, e funziona; però questo accorgimento non ha impedito l’inserimento “pirata” nel testo. Ora vediamo: ho attivato il plugin e non metto il primo commento. Se appare comments off e non viene inserito spam nell’articolo vuol dire che si tratta di due problemi diversi.

aggiornamento delle 23.54

Il plugin direi che lo posso dare allle cimici. Però ho aggiornato wordpress alla versione 2.3.3 e spero che basti. Grazie ad Andrea per i consigli su gtalk e per il suo utilissimo screencast.

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