Non ho ancora risolto, come si vede, il problema dello spam negli articoli. Non è bastato l’upgrade di wordpress. A parte quel plugin che non funziona in rete non ho trovato nulla. Non so che fare.
Faccio un’altra ipotesi: il problema potrebbe essere collegato ai feed, visto che lo spam sembra fatto apposta per loro: il testo marcato con u style=”display:none”, infatti, non si vede nei post ma nei feedreader sì. Riuscissi a capire quando il problema si verifica sarebbe un passo avanti: sembra che non ci sia un momento preciso, che so, un tempo definito dopo la pubblicazione, e non si verifica neanche per tutti i post.
Io brancolo ufficialmente nel buio. Se a qualcuno si accende una lampadina venga da queste parti a illuminare un po’ :-)
27 Marzo 2008
Ancora rumenta nei post
26 Marzo 2008
Comunicare è una musica
Qualsiasi cosa pensino della vita e del mondo, qualsiasi divergenza possa esserci tra i loro mondi e i loro modi di vedere, due musicisti che dialogano così tra di loro, che imparano con tanta semplicità e senza prosopopea l’uno dall’altro sono un modello da imitare, non solo per chi suona. Non è il sapere tecnico a veicolare l’intesa e la comunicazione tra di loro, ma è la musica che si sta facendo.
25 Marzo 2008
Blogbabel
L’idea che ci sia qualcuno che pensa davvero di fare causa perché non è contento di come appare su Blogbabel mette alla prova il mio normale ottimismo sulla bellezza e la grandezza della rete.
Vorrei non parlarne, ma Blogbabel a me serve. E non per specchiarmi nella posizione in classifica, ma per la prima pagina dei meme e per la ricerca sui contenuti dei blog, che è insostituibile.
O meglio, potrebbe anche essere sostituibile. Ed è proprio questo il punto. Se ci sono tanti che non sono contenti di Blogbabel, perché non fanno un altro memetracker che gli vada a genio? Blogbabel non ha la licenza in esclusiva nazionale. Ne facciano un’altra, e non pretendano di dare regole su come debbano essere letti e interpretati i loro feed pubblici.
Che tristezza.
aggiornamento delle 17.30
Radiouno ha intervistato Ludo.
24 Marzo 2008
L’Angelo Schienadritta
Annunciatore, vabbé… capiamoci.
Per i nostri colleghi uomini il difficile è verificare. Per noi il problema è inverso, ma il compito non è meno duro: guardiamo la verità nuda e splendente e dobbiamo vestirla di parole, immagini e significati sensibili, per non accecarvi e confondervi. Come questa storia del Cielo, ad esempio. Un colpo di genio di un caporedattore arcangelo di grande esperienza, un maestro: è ormai diventata un classico, tanto che l’anno scorso è stata inserita in un protocollo ufficiale di comunicazione con gli uomini. Sei in cielo, discendi dal cielo, eccetera. In effetti, è una delle migliori che abbiamo trovato. Per ora.
Ma sia chiaro, questo potete capirlo: nessuno passa veline, “lassù”. Siamo spiriti anche noi, fino a prova contraria. Non marionette né maggiordomi. E neanche ambasciatori. Qualcuno fa il portavoce e lavora negli uffici stampa istituzionali (sono Tre i principali), ma solo per facilitare il compito a noi, che stiamo in prima linea e abbiamo bisogno dei loro comunicati. Io ho un contratto da inviato, ma decido io dove andare. Se una storia mi intriga, parto.
E credete che ci sia la ressa, attorno a questo sepolcro? Per ora sono arrivato solo io. Non sono più i tempi delle press conference spettacolari a cui invitavamo eccezionalmente anche il collega Isaia. Uscivi e il pezzo era già pronto, perfettamente chiaro in testa: Incipit quasi obbligato (Sanctus, Sanctus, Sanctus) e poi via di esperienza. No, ora che i tempi sono maturi il mestiere è cambiato. Qui non ci sono le schiere delle grandi occasioni a contendersi il particolare o la dichiarazione esclusiva. I colleghi prendono tempo. Grandi discussioni, negli ultimi tre anni. Come raccontare questo nuovo corso? Sono arrivati esposti a pioggia al Consiglio dell’Ordine, dopo i primi miracoli. C’è chi solleva eccezioni deontologiche e fa pressioni enormi. Si sostiene che i miracoli (e soprattutto le resurrezioni: non vi dico la bolgia, nel dopo Lazzaro…) non si possono raccontare in maniera troppo diretta. Dicono che si devono usare forme diverse dalla cronaca, generi un po’ datati come “visioni mistiche”, “locuzioni interiori”, “intuizioni spirituali” o addirittura “miti” e “leggende”. Bah! Volete sapere che ne penso? Balle da pennivendoli. La sindrome di Lucifero non è mai scomparsa del tutto. “Per rispettare la natura umana”, dicono. Ma sono tutte scuse. Forme subdole, “moderne”, ripulite, “culturali” di invidia angelica. Nel rapporto con gli uomini si è fatta più scaltra. Vuole anzi sembrare più realista del re, vuole dettare le regole, cosa e come si deve comunicare, cosa si deve dire e cosa non si deve dire.
Io me ne fotto, mi denuncino pure al Consiglio: rispondo alla mia coscienza. Ecco che arrivano le donne. Sì sì, è vuoto, proprio vuoto. Guardate pure, non c’è proprio nessuno. Risorto, vi dico. Ri-sor-to. Se consultate l’archivio capirete, dalle ultime dichiarazioni ufficiali, che potevate anche aspettarvelo.
Vivo. Alive and kicking. Andate a dirlo ai vostri amici. Resteranno basiti ma poi capiranno. E anzi, sto pensando: non è che alcuni di loro, magari i meno cagasotto, hanno voglia di diventare colleghi?
23 Marzo 2008
Resurrezione non bussa
L’esperienza di oltre duemila primavere è forse nulla rispetto alla storia del mondo, ma è molto di più di un simbolo. Non è la primavera che ha suggerito la Pasqua, è la Pasqua che ha smascherato la primavera.