Di solito parlo poco di me nel blog. Ieri mi è capitato di farlo perché ho voluto seguire per una volta un istinto. Oggi continuo per rispondere alla domanda di Galliolus nei commenti, che anche se è ironica merita una risposta :-)
Che lavoro faccio. Come ho detto, sono in una redazione web che lavora per una amministrazione pubblica. Il nostro compito è duplice: organizzare in presentazioni web il materiale e le risorse che provengono dall’attività dell’amministrazione; produrre contenuti per un livello informativo di mediazione tra l’attività dell’ente e il pubblico, che poi è il livello informativo principale dei siti di riferimento. Dico pubblico e non cittadino perché in dieci anni abbiamo imparato che il target cittadino si centra soltanto se si è in grado di parlare al pubblico come pluralità di destinatari indistinti, secondo la definizione di mezzo di comunicazione di massa. Per questo nel mio lavoro la competenza giornalistica è fondamentale, anche se non è certo l’unica (oltre a redattori abbiamo grafici, progettisti e programmatori); e per questo ha avuto sempre più spazio con il passare del tempo. Che piaccia o no (e a molti sicuramente non piace) il web ha aumentato la domanda di mediazione giornalistica. Questo è un paradosso, ma la verità vera ha sempre un aspetto paradossale: la necessità e la richiesta di mediazione giornalistica aumentano proporzionalmente all’aumentare della disponibilità di fonti inintermediate. La storia della nostra redazione web, da questo punto di vista, è un caso da manuale: nel momento in cui l’ente ha creato il canale internet, cioè ha fornito al pubblico una tecnologia abilitante per accedere a più risorse, l’aumento di relazione e di feedback con il pubblico e i cittadini ha creato l’esigenza non solo di organizzare meglio le risorse online, ma anche di mediarle secondo lo specifico del canale internet. Quindi l’attività classica da ufficio stampa non è più sufficiente, occorre una professionalità che declini anche nel canale internet le stesse esigenze di comunicazione; ma per fare questo deve accedere alle fonti e condividere le esigenze di comunicazione allo stesso livello dell’ufficio stampa, che è poi il livello a cui tutti gli altri giornalisti accedono alle informazioni. In breve, occorre un giornalista.
Non posso fare esempi. Chi sa dove e come farlo ha la possibilità di verificare. Ma anche tutti gli altri, a ben vedere.