Cronachesorprese

7 Gennaio 2007

No lo puedo creer

Filed under: forse cercavi — alessandro @

Ho aiutato qualcuno in una ricerca su internet fondamentale per l’umanità.
Alle ore 19.40 del 6 gennaio 2007 approdò a questo post come primo risultato su google il visitatore avventizio di cronachesorprese che cercava “testo spagnolo di mister mandarino” :-D
Dalla pagina di uscita capisco che, almeno per una volta, sono stato utile :-)

6 Gennaio 2007

70 anni nei tuoi sandali

Filed under: le specie musicali,spider report — alessandro @

Paolo ConteUn referrer di poche ore fa ricorda: “Auguri a Paolo Conte, compie 70 anni”. Avendo già celebrato quelli di Jannacci, non potevo evitare di fare gli auguri anche a lui. L’ho visto suonare l’ultima volta a febbraio dell’anno scorso al Carlo Felice. Due anni fa allo Smeraldo di Milano. E quattro anni fa a Viareggio, d’estate. E spero di vederlo ancora tante volte.
Spero anche di vedere presto online versioni attendibili dei testi delle sue canzoni. Da quando, insieme al mio amico Kammamuri, abbiamo notato che non esiste su internet una versione corretta del testo di Genova per noi, le cose non sono cambiate. Googlare per credere: il verso corretto “Genova, ai giorni tutti uguali” ricorre una sola volta, in un blog. Risulta ben 84 volte, invece, la versione sbagliata che non riporto per non fare 85.
Non mi stupisce che il nostro astigiano non abbia la percezione di questo problema: è uno che suona in smoking, che dice che il novecento sì, è stato bello, ma vuoi mettere l’ottocento? Insomma il Paolo è programmaticamente e deliziosamente demodé. Non starò certo a chiedere a lui come fare a porre rimedio a un equivoco che non è da poco. Ma è grave che quelli della Warner music non siano consapevoli del problema e impongano, a lui e agli altri artisti per i quali fanno siti in serie, l’assenza dal sito ufficiale dei testi per obsolete ragioni di difesa del copyright. Questo arroccarsi irragionevole su posizioni anacronistiche di difesa di proprietà intellettuali di dubbia definizione in realtà danneggia l’artista. Perché tutti ormai usano internet per trovare i testi delle canzoni. Se chi è interessato non ha la possibilità di trovare i testi corretti, il messaggio dell’artista può essere danneggiato. Se non conoscessi bene la canzone in questione e avessi la curiosità di leggere il testo attentamente, a fronte di una schiacciante maggioranza di 84 a 1 dovrei concludere che è la versione più ricorrente quella esatta.

5 Gennaio 2007

Car sharing, aggiornamento

Filed under: il consumatore non consumato — alessandro @

Mercoledì della settimana scorsa ho inviato una mail per chiedere ulteriori informazioni e mi è appena arrivata una risposta chiara ed esauriente. Considerato che c’era di mezzo il capodanno direi che sono stati più che solleciti.
Ora dunque ho altri elementi, che ritengo essenziali, per valutare vantaggi e svantaggi del servizio. Ho già realizzato che purtroppo la decisione non potrà essere imminente come speravo, perché devo attendere la scadenza della polizza annuale di assicurazione in vigore, cioé ottobre. Vorrà dire che avrò più tempo per valutare meglio, e magari in questo periodo il servizio darà ulteriori opportunità. Intanto:

1 – I posti auto disponibili in una zona sono calcolati in base al numero di utenti residenti. Se nella mia zona dovessero aumentare le adesioni, aumenteranno anche proporzionalmente i parcheggi.

2 – Stesso discorso per le auto. La flotta di Genova Car Sharing oggi è composta da 50 unità, in futuro potrebbero essere di più o di meno a seconda del numero di richieste.

3 – Esistono tariffe forfait per il weekend: ad esempio, dalle 18 di venerdì alle 9 di lunedì per una Punto si spendono 114 euro fino a 200 chilometri. Oltre i 200 occorre aggiungere 24 centesimi a chilometro. Un risparmio notevole rispetto alle tariffe ordinarie.

4 Gennaio 2007

Les êtres qui nous manquent

Filed under: lo spettatore indigente — alessandro @

Forse scomodare Lamartine è eccessivo. Però, dopo aver visto in pochi giorni due film francesi che affrontano da prospettive diverse il tema della solitudine, mi è tornato in mente, vago ricordo scolastico: “Un seul être vous manque, et tout est dépeuplé”. Due film tutto sommato leggeri, che però non risparmiano lo sguardo analitico su diverse forme di solitudini. Non “moderne”. L’ambientazione, l’occasione in cui una solitudine nasce e cresce è davvero accidentale. Solitudini, senza altre determinazioni.

Il primo, Coeurs di Alain Resnais, è una storia di vite incrociate raccontata con umorismo e dolcezza, che vira nella commedia proprio nei punti (ed è soprattutto questo che mi è piaciuto) in cui potrebbe enfatizzare la disillusione, il dissolversi di certezze e speranze. Malinconico, ma così pieno di poesia (anche nella fotografia magistrale) che, nonostante i bilanci non lieti delle sei vicende individuali passate in rassegna, uscendo dal cinema è più facile sentirsi divertiti che intristiti, e con qualche domanda in più sui cuori di tutti: il proprio e quelli degli altri. Che insomma viene voglia di capire un po’ meglio di cosa sono fatti, o di farcelo almeno dire, se qualcuno mai li veda un po’ meglio.
Poi ci sono altre domande meno importanti, ma inevitabili: ad esempio, come fa Laura Morante a diventare sempre più bella a ogni anno e ogni film che passa? Come fa Resnais a tirare fuori sempre personaggi così diversi dai suoi tre o quattro attori preferiti? E come si fa a dipingere con la macchina da presa come fa lui, con quelle inquadrature perfette?

L’altro è Mon meilleur ami di Patrice Leconte. Il regista dell’ Homme du train, uno dei miei film preferiti degli ultimi dieci anni, non fa certo il capolavoro questa volta, ma una commedia molto piacevole.
Il plot è quasi banale. François (Daniel Auteil) è un mercante d’arte non molto amato, che per non perdere una scommessa con la socia in affari deve trovare un amico, anzi presentarle il migliore amico. Una ricerca che lo renderà consapevole della sua gretta solitudine e gli farà scoprire, dopo disastri inenarrabili, una via d’uscita.
Non è banale la riflessione in sottotraccia sul tema dell’amicizia, e sulla difficoltà di coltivarla e riconoscerla, simboleggiato per tutta la vicenda da un antico vaso greco che raffigura Achille e Patroclo. E che fornisce l’occasione per una scena bellissima, quando è veramente al centro della narrazione, in balia degli eventi e con tutti i protagonisti attorno a lui. A constatare quanto è fragile e potente l’amicizia.

3 Gennaio 2007

Take five

Filed under: chiedici le parole — alessandro @

street guitarHo qualche giorno di ritardo, ma rispondo anch’io all’invito di Tambu. Ecco cinque cose che (forse) non sapete di me.

– Una volta in bicicletta ho fatto un incidente con un’alfa 33. Era completamente colpa mia e ho fatto anche dei danni. Credo di essere l’unico al mondo.

– Ho scritto uno strano libretto mezzo in versi mezzo in altre robe prendendo spunto da un laboratorio di danza creativa a cui ho partecipato, e l’ho stampato in duecento copie. Sono passati quasi dieci anni. Ma ancora prima ho scritto poesie a carrettate. Dimenticabili, ma non me ne vergogno. Non capisco chi non ha mai provato a scrivere una poesia. O non l’ha almeno desiderato.

– Nel 1997 sono stato addetto stampa dell’Aicat (Associazione italiana calcio da tavolo, vulgo subbuteo) per pochi mesi.

– Vado pazzo per i vini da dessert come il passito di Pantelleria e il Sagrantino, e naturalmente lo Sciacchetrà (che nonostante quello che dice la voce di Wikipedia, mi risulta che si scriva con due C) delle mie Cinque Terre. Mi piacciono anche, più moderatamente, i liquorosi come Marsala, Porto e Vin Santo. Ultimamente ho avuto modo di apprezzare il vino cotto del Tronto. Ma quello che mi fa veramente uscire di testa, e che purtroppo ho assaggiato solo poche volte, è il Madeira.

– Non sono bravissimo ma suono la chitarra molto spesso. Almeno una volta nella vita vorrei provare a suonare per strada. Anzi credo che lo farò presto. Spero di non doverlo mai fare per necessità ;-)

All’alga ci ha già pensato Estrellita. Allora passo a Eternaseconda, alla squilibrata berlinese (ma anche alle altre due, se passano di qui) e al resuscitato. E anche a Rex, via, che non lo commento mai ma lo leggo sempre.

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