Tutta lì, lei era in un frammento, era quel brano. Piece of my heart, quel volto, quegli occhi. E l’impossibilità di ripetere il grido nella vita con la stessa chiarezza e la stessa potenza. Fascinosum et tremendum.
Questo documentario della Abc.
L’ultima intervista televisiva: lei, non ancora abituata al successo improvviso che l’aveva investita tre anni prima, gioca e mette a punto il suo personaggio davanti alla telecamera.
Janis canta Try a Woodstock.
L’incredibile energia blues di Cry baby.
E per finire Mercedes Benz e la stupenda versione di Summertime.
Mi è venuta voglia di cercare un po’ di Janis su Youtube grazie a un’altra gustosa lezione sulla storia del rock di Ezio Guaitamacchi, dopo quella di due anni fa al teatro del Ponente di Voltri. L’ occasione era la serata dedicata a Janis Joplin nell’ambito della rassegna savonese Just like a woman.
Era la prima volta che ascoltavo musica al Priamàr. Non sarà l’ultima: il teatro all’aperto arrangiato nella parte più alta della fortezza ha un’ottima acustica.
Altra bella sorpresa della serata: c’era la cantante del duo genovese Cinnamomo. Si chiama Cristina Nicoletta: una voce bellissima, scolpita dalla passione e rifinita dallo studio; una chitarrista grintosa e un’interprete intelligente, credetemi (ascoltate Waiting bombs, anche se i brani presenti su Myspace non rendono giustizia all’intensità della voce dal vivo).
Savona, Fortezza del Priamàr, 21 luglio 2007