Cronachesorprese

15 Giugno 2018

Age of Aquarius?

Filed under: Il cristiano informale — alessandro @

La vicenda della nave Aquarius ha un side-effect abbastanza rilevante: la polemica intraecclesiale su chi sia più cristiano tra il mondialista che spalanca le frontiere e il protezionista che difende l’identità nazionale e quindi anche culturale e spirituale eccetera. E le due fazioni si sfidano a colpi di vangelo. Io ci andrei piano con le esegesi categoriche in un senso o in un altro. Non mi piace mai veder tirare il vangelo per le pagine (e quindi Cristo per la tunica), in qualsiasi direzione. Il punto che penso non possa essere messo in discussione da nessuno è che bisogna ascoltare i reali bisogni del prossimo. Non a caso Gesù alla domanda “chi è il mio prossimo” risponde con la parabola del buon samaritano. Uno che sta percorrendo la sua strada e molto semplicemente cambia direzione, si mette a disposizione dell’altro perché ne intercetta inequivocabilmente il bisogno. Quale delle due cose è più importante, il prestare aiuto o il capire quale aiuto si può e si deve dare? Penso che debbano esserci entrambe. Il fatto nudo dell’accoglienza, in sé, non dà ancora ragione a nessuno. Il prossimo “muove” il cristiano, e questo è sicuro. Se non accade, c’è qualcosa che non va. Ma il cristiano capisce il “vero” bisogno del prossimo, ed è altrettanto indubitabile. Se non accade, c’è qualcosa che non va.

9 Maggio 2018

La rivoluzione è ferma da 40 anni

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Legati come siamo alle tradizioni, per quel che esse hanno di essenziale e di umano, noi non vogliamo essere gli uomini del passato, ma quelli dell’avvenire. Il domani non appartiene ai conservatori ed ai tiranni; è degli innovatori attenti, seri, senza retorica. E quel domani nella civile società appartiene, anche per questo, largamente, alla forza rivoluzionaria e salvatrice del cristianesimo. Noi siamo diversi, noi vogliamo essere diversi dagli stanchi e rari sostenitori di un mondo ormai superato.

Aldo Moro

Questo è ancora vero e sarà sempre vero. E lo dimostra quanto vedesse lontano nel “domani” uno come Aldo Moro, che diceva queste parole nel 1963, nel pieno dello svolgimento del Concilio e a pochi giorni dalla Pacem in Terris, contrapponendo la “vera” rivoluzione ad altre rivoluzioni che in quegli anni sembravano a molti ineluttabili e che invece avrebbero fatto il loro tempo molto presto, prima di riuscire a togliere attualità, sfida, verità a queste parole. Succederà ancora: chi, dall’alto di qualsiasi strategia o analisi, vede oggi il cristianesimo (quello non addomesticato dal mondo, quello che è libero di ispirare anche l’azione e la presenza politica) in fase di archiviazione non ha capito nulla del cristianesimo. Non ha capito da dove nasce e come funziona, non ha capito la sua forza nucleare che è sostanzialmente indipendente dai numeri e dal consenso. Aldo Moro manca moltissimo, ma l’essenziale no.

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19 Febbraio 2018

Sottofondi evangelici

Filed under: Il cristiano informale — alessandro @

Amici cari, è bellissimo che mettiate a disposizione gli MP3 con il testo dei Vangeli, sorvoliamo sulla voce impostata suadente, ma perché la musichetta celestiale in sottofondo? Perché? Perché? Continuiamo così, facciamoci del male.

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8 Febbraio 2018

Fabiosa la bourgeoise

Filed under: Il cristiano informale,tutto considerato — alessandro @


Oltre a essere uno dei disegni animati più brutti della storia, questa creazione di “Fabiosa” (che scrive di sé sulla pagina facebook “Mission: Migliora la vita delle persone attraverso contenuti stimolanti, positivi e ricchi di significato”) è una dimostrazione particolarmente efficace di qualcosa che sostengo da una vita: è la morale borghese che non ha nome né ideale né partito a mettere queste istanze nella società, non l’appartenenza religiosa. Una storiella così tragicamente stupida, rappresentata cosi male, può venire soltanto da un’istanza molto profonda, non mediata da cultura, spiritualità di qualsiasi genere, impegno sociale. Siamo di fronte a una paura allo stato puro, a un distillato di ottusità, repressione, assenza totale di empatia. È una forza sotterranea primordiale che tende a in-formare livelli più alti, più accettabili: cerca normalmente mediazioni culturali (e purtroppo anche religiose) per produrre i suoi effetti devastanti. Ogni tanto però, quando incontra molta ignoranza e molto cattivo gusto nello stesso luogo, riesce a venire in superficie da sola, così com’è, e noi possiamo guardarla negli occhi.

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7 Febbraio 2018

Cattocinefobia

Filed under: Il cristiano informale,news factory — alessandro @

Per ora questa domanda fatta in un’intervista a Pupi Avati vince il concorso come domanda più stupida del 2018:

“Lei si è arrabbiato anche perché l’abbiamo definita cattolico. Ma questa sua appartenenza religiosa non preclude una visione più aperta e generale nel giudicare un film?”

E poi insiste e fa un esempio (banale) che dovrebbe dimostrare un oggettivo impedimento, come se un regista come Pupi Avati non avesse dimostrato sufficiente libertà creativa in tutta la sua carriera. Qualcuno pensa che il giornalismo del Fatto quotidiano sia nuovo e non ideologico? Beh, si sbaglia.

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