Cronachesorprese

5 Maggio 2008

Stasera non esco?

Filed under: il consumatore non consumato,spider report — alessandro @

Dicono così, poi in realtà capita di incontrarli, conoscerli e apprezzarli proprio mentre mangiano fuori, in una sera di primavera. E non solo fuori di casa, ma nello spazio fuori di un bel locale del centro storico. Clara e Bruno se lo sono scelto bene, perché si capisce subito che ci tengono, quando sono fuori, a scegliere i posti che li facciano sentire a casa.
Ci si trova a conversare da un tavolo all’altro: uno spunto enologico diventa in poche battute occasione per condividere da subito come aperitivo un’intera bottiglia di Rossese. Poi dall’enologico si passa all’enogastronomico, si parla delle vacanze dall’Alto Adige (no Trentino) alla Sicilia. E intanto si mangia e si beve, sempre da un tavolo all’altro. Il finale di partita è sul brachetto di Gavi, leggero e gradevole come la compagnia. Credetemi, è tanto, è fin troppo per un lunedì sera a Genova. Sembra quasi un miracolo.

4 Maggio 2008

È bella la strada

Filed under: cronache — alessandro @

cuore sul sentiero

Sul sentiero nei pressi di Costa dei Fontanini, Alta Via dei Monti Liguri, tappa 25 dal Passo dei Giovi a Crocetta d’Orero.
La tappa l’ho fatta da solo. Ho fatto anche quella precedente, dal passo della Bocchetta ai Giovi, tutte e due in poco più di mezza giornata.
È tanto tempo che cammino da solo. Ma è solo un’apparenza. E la strada è sempre bella.

3 Maggio 2008

We have searched so long…

Filed under: cronache — alessandro @

…but now, the real Searcher is blogged. Welcome :-)
Anche se ospitarlo (come leggere i suoi imperdibili commenti) è sempre stato un piacere, da oggi sarà un’altra storia.

2 Maggio 2008

Informazione più facile e meno libera

Filed under: cronache,il viandante digitale — alessandro @

Li ho scaricati anch’io, gli elenchi. Finché la normativa attuale non verrà precisata per impedirmelo legittimamente, li terrò. Per ora vale questo:

DPR 600 del 1973, articolo 69, commi 6 e 7

Gli elenchi sono depositati per la durata di un anno, ai fini della consultazione da parte di chiunque, sia presso lo stesso ufficio delle imposte sia presso i comuni interessati. Per la consultazione non sono dovuti i tributi speciali di cui al D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 648 (34).

Il caso è interessante perchè costringe a ridefinire il criterio di libera consultazione. Il garante per la privacy dal suo punto di vista ha fatto bene a sollevare il problema, però mi aspetto, o almeno desidero, che il criterio della libera consultazione non sia compromesso.

Con l’evoluzione delle tecnologie informatiche siamo passati dal parlare di libero accesso ai dati come dichiarazione formale di principio a una situazione radicalmente diversa, in cui il libero accesso è facilissimo e può portare effetti indesiderati di intrusione nella vita privata. Ma se il principio è valido, come può essere troppa la facilità di accesso ai dati? Quale è la differenza reale? Su internet posso consultare in forma anonima: non ho bisogno di presentarmi in un comune o all’agenzia delle entrate, dire chi sono, chiedere gli elenchi. Non ho bisogno di metterci la faccia.

Questa è la differenza che va regolata. Bisogna distinguere tra consultazione e detenzione. Non è una cosa da poco perché su internet praticamente coincidono, data la facilità con cui si possono copiare e diffondere le informazioni. Però se internet è il mezzo più efficace per soddisfare l’esigenza di dare evidenza pubblica a certi dati bisogna passarci attraverso, non eluderla. Sarebbe paradossale che il progresso nella comunicazione e nella diffusione di informazioni generasse un limite a un diritto al libero accesso finora riconosciuto e tutelato. Ancora più paradossale che le dichiarazioni dei redditi dei privati siano più accessibili degli atti della pubblica amministrazione, per consultare i quali in certi casi è previsto che un cittadino debba dimostrare di avere “interesse” a farlo, in barba a qualsiasi trasparenza. Con Nicola Mattina si è discusso altre volte del problema.

A margine noto che questa volta Grillo ha perso un’occasione per stare zitto. È quantomeno poco elegante che aizzi il popolo contro Visco quando è lui il primo che non ha piacere a dichiarare coram populo quanto guadagna. E la correzione del tiro è tardiva. È credibile quanto Berlusconi quando difende la libertà delle sue televisioni. Si può parlare di conflitto di interessi? Massì, perché no? Grillo è il Fede di se stesso :-P

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