Cronachesorprese

2 Maggio 2008

Informazione più facile e meno libera

Filed under: cronache,il viandante digitale — alessandro @

Li ho scaricati anch’io, gli elenchi. Finché la normativa attuale non verrà precisata per impedirmelo legittimamente, li terrò. Per ora vale questo:

DPR 600 del 1973, articolo 69, commi 6 e 7

Gli elenchi sono depositati per la durata di un anno, ai fini della consultazione da parte di chiunque, sia presso lo stesso ufficio delle imposte sia presso i comuni interessati. Per la consultazione non sono dovuti i tributi speciali di cui al D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 648 (34).

Il caso è interessante perchè costringe a ridefinire il criterio di libera consultazione. Il garante per la privacy dal suo punto di vista ha fatto bene a sollevare il problema, però mi aspetto, o almeno desidero, che il criterio della libera consultazione non sia compromesso.

Con l’evoluzione delle tecnologie informatiche siamo passati dal parlare di libero accesso ai dati come dichiarazione formale di principio a una situazione radicalmente diversa, in cui il libero accesso è facilissimo e può portare effetti indesiderati di intrusione nella vita privata. Ma se il principio è valido, come può essere troppa la facilità di accesso ai dati? Quale è la differenza reale? Su internet posso consultare in forma anonima: non ho bisogno di presentarmi in un comune o all’agenzia delle entrate, dire chi sono, chiedere gli elenchi. Non ho bisogno di metterci la faccia.

Questa è la differenza che va regolata. Bisogna distinguere tra consultazione e detenzione. Non è una cosa da poco perché su internet praticamente coincidono, data la facilità con cui si possono copiare e diffondere le informazioni. Però se internet è il mezzo più efficace per soddisfare l’esigenza di dare evidenza pubblica a certi dati bisogna passarci attraverso, non eluderla. Sarebbe paradossale che il progresso nella comunicazione e nella diffusione di informazioni generasse un limite a un diritto al libero accesso finora riconosciuto e tutelato. Ancora più paradossale che le dichiarazioni dei redditi dei privati siano più accessibili degli atti della pubblica amministrazione, per consultare i quali in certi casi è previsto che un cittadino debba dimostrare di avere “interesse” a farlo, in barba a qualsiasi trasparenza. Con Nicola Mattina si è discusso altre volte del problema.

A margine noto che questa volta Grillo ha perso un’occasione per stare zitto. È quantomeno poco elegante che aizzi il popolo contro Visco quando è lui il primo che non ha piacere a dichiarare coram populo quanto guadagna. E la correzione del tiro è tardiva. È credibile quanto Berlusconi quando difende la libertà delle sue televisioni. Si può parlare di conflitto di interessi? Massì, perché no? Grillo è il Fede di se stesso :-P

7 Comments »

  1. grillo può essere solo fiero del suo reddito perchè appunto DICHIARATO (significa non evade le tasse) e sai cosa ti dico che quello che gaudagna è poco per quello che FA. piuttosto perchè non parliamo del p.es. Benetton che dichara la metà di Grillo? ti pare questo sia possibile? il punto è che non è possibile che con un click tutti possono accedere non tanto ai redditi ma agli indirizzi privati di persone private! ma stiamo scherzando davvero!?

    Comment di emsi — 2 Maggio 2008 @

  2. ma andiamo caro emsi, se il problema fosse solo l’indirizzo sarebbe presto risolto. per chi vuole utilizzare quei dati per truffe o altri loschi propositi, che l’indirizzo ci sia o non ci sia cambia poco.

    Comment di alessandro — 2 Maggio 2008 @

  3. Se sa leggere sa anche che grillo non ha detto nulla sul fattore privacy ma parlava del fatto che i dati personali possono, come sarà sicuramente successo, andare in mano a delinquenti.si alla trasparenza ma non al voyerismo e allo spionaggio tra vicini.
    Non c’è stata nessuna correzione quindi non capisco quando dice che è stata tardiva e non vedo il nesso con il conflitto di interessi di berlusconi…..grillo non possiede tv lavora e fa soldi lavorando ,vendendo biglietti dei suoi spettacoli e i dvd degli stessi e a quanto abbiamo capito dichiara anche tutti i suoi redditi a differenza di altri,quindi è anche un buon contribuente.
    Se grillo è ricco è perchè è bravo in quello che fa e io gli auguro di guadagnare sempre di più se continua ad essere così!!!

    Comment di dario — 2 Maggio 2008 @

  4. oh mio dio! gli indirizzi, ecco si. Quelle cose che si trovano anche, tipo, sugli elenchi del telefono? VIA! RAUS anche gli elenchi del telefono :)

    Comment di Tambu — 2 Maggio 2008 @

  5. dario: ma i dati personali non sono appunto il “fattore privacy”? e allora grillo in definitiva di cosa ha parlato? :-)
    grillo è sicuramente bravissimo a fare quello che fa e i soldi che guadagna se li merita. non ho nulla da eccepire su questo. ho detto soltanto (l’ho scritto molto chiaramente) che è davvero poco elegante da parte sua incitare il numeroso seguito che si ritrova quando è evidente che sarà proprio lui uno dei più spiati. non a caso molti grillini, che non si erano ancora resi conto di quanto la loro devozione stia arricchendo l’abilissimo showman, hanno storto un po’ il naso. è questo che io chiamo conflitto di interessi: grillo ha coltivato la sua immagine di paladino degli onesti contro tutte le caste del mondo, nelle questioni in cui è lui il privilegiato e si tratta anche del suo privilegio (perché la sua rendita di posizione, sudata quanto si vuole, allo stato attuale è un privilegio, come si evince dalla sua dichiarazione dei redditi) dovrebbe evitare, a mio parere, azioni come quella che sta promuovendo in queste ore, con il banner “no alla colonna infame”.

    tambu: gli elenchi del telefono! bisogna fare un banner ;-)

    Comment di alessandro — 2 Maggio 2008 @

  6. tra l’altro mi vien da ridere: come si fa a dire che grillo dichiara tutto? chi ci dice che in realtà non evada altri 4 milioni? non è che perché prende più di Benetton (ridicolo) allora è onesto eh!

    Comment di Tambu — 2 Maggio 2008 @

  7. Quando ho fatto il giro degli strozzini per il mutuo, uno di essi non si è accontentato della dichiarazione 2006, ma ha voluto anche quella del 2005. Poi però mi ha detto che gli avevo dato solo quella del 2006, e quella del 2005 non me l’ha più restituita. Il mutuo l’ho fatto da un altro, ma non è di questo che volevo parlare. Già che ce l’hai tutte, potresti mandarmi la mia e quella di mia moglie? Anche via blog, che qui non si ha niente da nascondere.

    Comment di galliolus (aka searcher) — 2 Maggio 2008 @

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