San Francesco, come è noto, finisce il Cantico delle Creature con una lode a
sora nostra morte corporale, dalla quale nullu homo vivente po’ scappare. Beati quelli che troverà ne le tue sanctissime voluntati, ca la morte secunda nol farà male.
Se la seconda morte non farà male a chi è ne le sanctissime voluntati, a maggior ragione anche la vita secunda farà un baffo. Così i gesuiti, che notoriamente quando fanno i missionari hanno due palle così e una marcia in più di tanti altri (è quando fanno i puri intellettuali o i consiglieri politici che perdono colpi facilmente…), hanno pensato di attivare la prima Mission in Second Life. Che Robert De Niro e Jeremy Irons siano con voi.
E comunque partono con il piede giusto: “Dietro ai personaggi virtuali ci sono essere umani. Ecco perche’ la terra digitale è anch’essa terra di missione”. Difficile dirlo meglio, anche per una terra che, come si diceva qualche giorno fa, pare che si stia spopolando. Non si sono scagliati contro un mezzo che è considerato demoniaco da molti che neanche credono al demonio. Niente male come partenza. I gesuiti, quando son tosti, son tosti. Vanno dritti al sodo, con sicure intuizioni.
26 Luglio 2007
La vita secunda nol farà male
24 Luglio 2007
Chat solidale, niente dignità di stampa
E poi dicono che le chat sono pericolose…
Questa notizia, pur essendo un lancio ansa, non mi sembra che sia stata molto considerata dai giornali. Su google news risulta ripresa soltanto da Tgcom.
L’ho cercata invano sulle pagine del Mattino, che dovrebbe includerla almeno nelle notizie locali: niente, né su Napoli né su Salerno. Se non mi è sfuggita. Su Repubblica.it nessuna traccia, su Corriere.it e su Lastampa.it neanche. Panorama.it la riporta, ma solo con il testo dell’agenzia pari pari.
Che non abbia passato la verifica dei cronisti? Vorrebbe dire che l’Ansa non ha fatto una verifica elementare, difficile.
Ma è carina la notizia, no? Sicuramente più interessante di altre che riguardano le chat (noti luoghi di perdizione) che sono state riprese con la grancassa. Non sono anche questi due amanti napoletani del web? Ma si vede che le storie su internet a lieto fine, che mettano il mezzo in buona luce anche dal punto di vista sociale, non vanno bene.
Ad ogni modo: se qualcuno l’ha letta su un giornale di carta o l’ha vista su uno schermo televisivo, mi faccia sapere.
23 Luglio 2007
Fragments of a voice
Tutta lì, lei era in un frammento, era quel brano. Piece of my heart, quel volto, quegli occhi. E l’impossibilità di ripetere il grido nella vita con la stessa chiarezza e la stessa potenza. Fascinosum et tremendum.
Questo documentario della Abc.
L’ultima intervista televisiva: lei, non ancora abituata al successo improvviso che l’aveva investita tre anni prima, gioca e mette a punto il suo personaggio davanti alla telecamera.
Janis canta Try a Woodstock.
L’incredibile energia blues di Cry baby.
E per finire Mercedes Benz e la stupenda versione di Summertime.
Mi è venuta voglia di cercare un po’ di Janis su Youtube grazie a un’altra gustosa lezione sulla storia del rock di Ezio Guaitamacchi, dopo quella di due anni fa al teatro del Ponente di Voltri. L’ occasione era la serata dedicata a Janis Joplin nell’ambito della rassegna savonese Just like a woman.
Era la prima volta che ascoltavo musica al Priamàr. Non sarà l’ultima: il teatro all’aperto arrangiato nella parte più alta della fortezza ha un’ottima acustica.
Altra bella sorpresa della serata: c’era la cantante del duo genovese Cinnamomo. Si chiama Cristina Nicoletta: una voce bellissima, scolpita dalla passione e rifinita dallo studio; una chitarrista grintosa e un’interprete intelligente, credetemi (ascoltate Waiting bombs, anche se i brani presenti su Myspace non rendono giustizia all’intensità della voce dal vivo).
Savona, Fortezza del Priamàr, 21 luglio 2007
21 Luglio 2007
Interlife
Si dice che Second Life non vada poi così bene e chissà, potrebbe passare presto a Better Life. O magari no, ma il virtualmondo sarebbe molto meno popolato di quel che sembra, quindi potrebbe diventare presto il vero limbo, che ormai neanche la Chiesa considera più.
Guardando lo sboom dal versante italiano, le cause possono essere tante. Sarà che Irene Grandi ha portato sfiga (svanisca tutto quanto, svanisca tutto il resto…). O che la presenza di Di Pietro ha evocato il tintinnar di manette provocando un fuggi fuggi generale (oltre all’ “entusiasmo” di Legambiente).
E ad ogni modo, quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare ;-D
20 Luglio 2007
Non c’è 2.0 senza Tre?
Il primo buon motivo per cominciare a prendere in considerazione l’Umts, forse, è in arrivo. Lo scetticismo è d’obbligo.