Cronachesorprese

1 Marzo 2009

La mia bacheca a scacchi bianchi e rossi

Filed under: Weekly Facebook — alessandro @

Incontro per strada Tizio. È fermo a parlare con Caio, che non conosco. Saluto Tizio e gli dico di sfuggita una cosa qualsiasi. Che so: come sta la tua fidanzata? Hai comprato quel cellulare che ti piaceva? Com’è andata la vacanza in Normandia?
Qualsiasi cosa dica, o anche il solo fatto di salutare Tizio, interviene nella sua interazione con Caio senza che io possa immaginare se ci saranno conseguenze. Caio potrebbe sapere che Tizio è fidanzato, che desidera un modello di cellulare, che è stato in vacanza in Normandia. Ma anche no.

Però è naturale che io saluti Tizio e gli dica qualcosa. Sarà capitato a tutti migliaia di volte. È naturale che accada ed è naturale che parlando con Tizio non mi preoccupi più di tanto di quello che può pensare Caio: dipende dalla mia discrezione evitare argomenti che possano imbarazzarlo.

Bene, è la stessa cosa che capita su FB quando leggo sulla bacheca di un amico il messaggio lasciato da un suo amico. Parlo solo dei messaggi in bacheca e non dei commenti ad altri elementi o delle foto perchè sono casi a parte. Schematizzando. È un fatto pubblico che io e Tizio ci conosciamo: è come se Caio scorresse la lista degli amici di Tizio e mi trovasse. È naturale che io e Tizio parliamo di qualcosa senza preoccuparci che Caio senta: è come se Caio leggesse un botta e risposta tra me e Tizio sulla bacheca di Tizio.

Penso che la bacheca vada usata poco, perché quasi tutto quello che possiamo dire o fare su FB è più propriamente detto o fatto attraverso altre funzioni. Ho visto sulle bacheche dei “botta e risposta” che avrebbero dovuto essere commenti a una foto, a un messaggio di stato o a qualche altro elemento. Non ho mai visto cose imbarazzanti per il “titolare” della bacheca, ma nulla esclude che possa capitare, come non si può escludere che io parlando con Tizio sia indiscreto o indelicato.

La bacheca va usata poco, ma può essere utile e divertente far vedere un botta e risposta agli altri. E quel genere di “e chi se ne frega” che nella comunicazione tra persone può avere un senso e far scattare qualcosa.

Colgo pertanto l’occasione per dire anche qui a Estrellita (come ho fatto in bacheca) che ieri a Chiavari ho trovato la stoffa a scacchi bianchi e rossi che cercavo per le tovaglie in stile Maria. Perché sto pensando di fare una cena in stile Maria per gli amici. Ho i bicchieri giusti e la stoffa per la tovaglia (ora spero di trovare qualcuna che la sappia fare…), resta solo da decidere il menu che si dovrà poi scrivere al modo tradizionale, su due tocchi di bristol tagliati grossolanamente e incollati, cercando di avvicinarsi a quell’inimitabile fronte retro.

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