Si può non credere a Dio, ma Dio non è un “essere fantastico”. Ciò che è oltre l’immaginazione non può avere le caratteristiche dell’immaginario. Molti atei non capiscono (o forse non vogliono considerare) che le equazioni tra immagini più o meno rudimentali, mitologiche o idolatriche, e ciò che normalmente intende un cristiano o un monoteista in genere sono del tutto fallaci, oltre che un poco offensive. Tecnicamente non è una bestemmia, però è come minimo un rifiuto preconcetto di considerare l’oggetto della fede nella sua dimensione propria. Il punto è che il paragone tra Dio e personaggi immaginari è del tutto improprio, indipendentemente dal fatto che esista o non esista. Se Dio non esiste, la sua non esistenza non è paragonabile alla non esistenza di una chimera qualsiasi.