Cronachesorprese

15 Ottobre 2008

Apartheid? :-/

Filed under: cronache,parole, non fatti — alessandro @

Non ho ancora un’opinione precisa sulla mozione della lega alla camera che propone l’istituzione nella scuola dell’obbligo di classi dedicate agli studenti di origine straniera che non sanno ancora l’italiano. Ma di una cosa sono sicuro: non è una proposta anticostituzionale. La costituzione dice (articolo 33) che l’ammissione ai vari ordini e gradi può essere subordinata a esami di stato. E dice anche (articolo 34) che l’istruzione è aperta a tutti, obbligatoria e gratuita per otto anni.
Isitituire classi separate non significa, mi pare, negare il diritto all’istruzione. Se ci sono prove da superare per accedere a un certo grado di istruzione una delle ragioni di non ammissione può ben essere una competenza linguistica non adeguata. Quanto all’articolo 3 e alla “segregazione” mi sembra davvero un’obiezione ridicola. In altri paesi non ti fanno neanche entrare, se non sai la lingua. Le classi separate possono essere un modo legittimo di interpretare quel “compito” dello stato a “rimuovere gli ostacoli” di cui parla proprio l’articolo 3.

Ma ripeto, non ho ancora un’opinione precisa. Noto solo che il dibattito, come al solito, si avvia su binari massimalisti che non servono a mettere a fuoco la questione. Il problema dell’abbassamento del livello didattico per la presenza di tanti stranieri nelle classi è un problema reale. Forse la mozione della lega non è la soluzione. Ma non capisco chi mette in ballo paroloni e paure (razzismo? apartheid?) e si rifiuta di vedere il problema.

Perché in Italia prima di arrivare al nocciolo di una questione bisogna sempre attraversare questi mari di retorica degli estremi?

15 Comments »

  1. Non vedo nessuno scandalo: abbiamo classi composte da bambini che spesso non sanno l’italiano e da altri bambini per i quali l’italiano è madre lingua. E’ evidente che i bambini italiani, per adattarsi al livello dei bambini non italiani, dovranno soffrire e ridurre la possibilità di imparare: mi sembra una grande discriminazione nei confronti dei bambini italiani. Il buon senso suggerisce di istituire classi separate in cui i bambini stranieri possano per prima cosa imparare la nostra lingua e, successivamente, unirsi a chi l’italiano lo sa già. Chi, per motivi ideologici, si oppone lo fa appunto e semplicemente solo per motivi ideologici e non certo per motivi educativi. Benvengano le classi separate.

    Comment di P. — 16 Ottobre 2008 @

  2. Si, teoricamente la spiegazione fila. Pero’ c’e’ qualcosa che non mi convince, e lo spiego subito.Non c’e’ il rischio che queste classi siano viste a mo di “ghetti” per bambini stranieri?

    Comment di nick — 16 Ottobre 2008 @

  3. e per altro si parla di classi propedeutiche per l’ingresso in classi normali. e’ cosi’ aberrante chiedere che i bambini parlino italiano, prima di entrare in una classe di una scuola italiana?

    Comment di jack — 16 Ottobre 2008 @

  4. ben vengano le classi separate, purché ci finiscano pure i bimbi italiani ignoranti. così non sarebbe apartheid :D

    Comment di Tambu — 16 Ottobre 2008 @

  5. p.: forse sono paure reali e non solo motivi ideologici. ma come approccio sono d’accordo con te.

    nick: è un rischio, sì. ma è un rischio anche la babele scolastica. dipende da come questa novità, ammesso che diventi legge, verrà applicata. penso che se le classi separate si limitano a essere corsi propedeutici per l’inserimento nelle classi normali questo rischio non si corre. non si dovrebbero creare, insomma, interi cicli di scuola dell’obbligo alternativi.

    jack: sono d’accordo con te, non è aberrante. occorre valutare rischi e vantaggi senza prendere le tangenti dell'”apartheid” o di amenità simili.

    tambu: pienamente d’accordo :-D

    Comment di alessandro — 16 Ottobre 2008 @

  6. Al riguardo penso all’esperienza che mi ha raccontato un’amica, insegnante di lettere, che lo scorso anno scolastico, in terza media si è ritrovata un ragazzo rumeno all’inizio delle lezioni, per poi concludere il ciclo scolastico con 5 ragazzi rumeni in classe, l’ultimo dei quali inserito addirittura a maggio. Che razza di percorso formativo può essere stato offerto a questi ragazzi?

    Comment di Sara — 16 Ottobre 2008 @

  7. sì, dal testo della mozione sembra che la presenza più massiccia nelle scuole sia quella dei figli degli immigrati provenienti dall’est europeo. nessuno può negare che sia un problema. non affrontarlo è sicuramente più discriminatorio che affrontarlo con gli strumenti che si hanno.

    Comment di alessandro — 16 Ottobre 2008 @

  8. va bene, allora mettiamo anche tutti i ragazzini che hanno problemi di apprendimento (e parlo con cognizione di causa, la mia purtroppo è un’esperienza personale e quotidiana) in una sezione apposita: anche loro, a sentire i professori (che hanno anche ragione), abbassano il livello della classe e frenano lo svolgimento del programma.

    poi mettiamo tutti i ragazzini troppo vivaci in un’altra sezione ancora, perché è indubbio che distraggono i compagni.

    il problema è: se un ragazzino è iperattivo e ha problemi di apprendimento, e magari è pure discalculico e dislessico, che facciamo?
    lo seghiamo in due, o in tre?
    giusto per metterlo nella classe giusta, eh :-)

    Comment di alga — 16 Ottobre 2008 @

  9. sono problemi diversi, perché chi ha problemi di apprendimento non può essere integrato con un corso propedeutico. per loro sì che sarebbe discriminatorio.

    Comment di alessandro — 16 Ottobre 2008 @

  10. infatti. gli insegnanti di sostegno ci sono sempre stati, e devono restare, e di solito c’è un ragazzo con problemi per classe, o due. In tutte le classi che ho frequentato c’è sempre stato qualcuno che aveva l’insegnante di sostegno, e nessuno è mai stato rallentato. Se invece i ragazzi con problemi sono il 50% beh, c’è qualcosa che non va…

    Comment di Tambu — 16 Ottobre 2008 @

  11. scusate, ma non sarebbe più semplice (e meno discriminatorio) avere in classe un insegnante “facilitatore”? o attivare dei corsi a settembre, prima dell’inizio dell’anno scolastico?

    per quel che mi riguarda il discorso delle classi separate non regge, in nessun modo.

    esiste una parola che si chiama *integrazione*, e vale per gli stranieri come per i dislessici.

    capisco le difficoltà oggettive (non mi sembra di essere una fanatica) ma è la scuola che deve venire incontro ai ragazzi, e non viceversa.
    soprattutto adesso, che il nostro paese sta diventando finalmente un vero melting pot.

    in inghilterra e in francia è successo già quarant’anni fa.

    Comment di alga — 17 Ottobre 2008 @

  12. può darsi che sia più semplice. come ho detto non ho ancora un’idea chiara, non so se la proposta che viene discussa oggi sia efficace. ma non vedo nessun contenuto discriminatorio. è uno dei metodi possibili per l’integrazione, non per l’esclusione. mi sembra, appunto, un modo per la scuola di offrire un aiuto a chi ha un’esigenza particolare.
    la situazione di partenza in francia e in inghilterra è stata diversa. la maggior parte degli immigrati sono arrivati dai paesi ex coloniali, dove già si parlava francese e inglese. il “melting pot” che si sta creando qui rischia di essere una vera babele.

    Comment di alessandro — 17 Ottobre 2008 @

  13. credo sia inutile che ribadisca per l’ennesima volta che noi non siamo nè l’Inghilterra nè la Francia, altrimenti sarei anche d’accordo con te. Rimanendo nell’integrazione: io Italia ti consento di vivere in Italia se ti adatti all’Italia. Cerco di darti integrazione e so benissimo che la prima cosa che ti serve è un’istruzione adeguata, ma prima ancora una lingua comune (che è l’Italiano). Se non sei in grado da solo di provvedere a questo comune denominatore, ti aiuto con un corso accelerato di italiano, ma in una classe separata, perché ho da badare anche alla qualità dell’istruzione degli altri bambini che sanno già l’alfabeto.

    (la ripetizione di “Italia” non è indice di patriottismo, sia chiaro)

    Comment di Tambu — 17 Ottobre 2008 @

  14. certo che saranno classi-ghetto! i bambini in classi miste imparano anche prima, non lo sapete che i bambini sono molto ma molto più veloci di noi nell’apprendere le lingue? e se si rallenta un pò il programma chissene, intanto aiutano un compagno a capire la nostra bellissima ma difficile lingua!

    Comment di silvia — 25 Ottobre 2008 @

  15. “certo” ora come ora, mi pare, non lo può dire nessuno. tutti sanno che i bambini sono più veloci nell’apprendere le lingue. appunto: tre mesi di corso propedeutico e poi in classe con gli altri. ho un’altra idea di ghetto. l’effetto “trascinamento” funziona in classi in cui tre o quattro al massimo si trovano indietro. ma se metà dellla classe, o di più, si trova in questa situazione, come accade sempre più spesso…
    comunque ripeto ancora: non lo so se è una buona soluzione. può darsi di no. ma non mi sembra né razzista né irragionevole.

    Comment di alessandro — 25 Ottobre 2008 @

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