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Sempre meglio che non abitare da nessuna parte. Quelli che abitano in via Porro e altre vie vicine, nel ponente genovese, stanno sotto l’attuale ponte Morandi. Non è la Fifth Avenue, d’accordo, ma c’è gente che vive lì da mezzo secolo e oltre. L’eta media è alta. Sono in buona parte pensionati delle ferrovie, perché in questa zona le ferrovie hanno costruito delle case per i loro dipendenti.
Il progetto della nuova gronda bassa di ponente rischia di mandarli tutti via. Sono tanti, circa ottocento persone. Rischiano anche di non avere un indennizzo adeguato.
La nuova gronda bassa, imponendo una fascia di rispetto che non era prevista dalle normative quando venne costruito il ponte Morandi, non si può realizzare senza demolire decine di edifici. Senza contare che i cantieri farebbero piombare nel caos per anni una zona già critica per l’imponente mole di traffico che sopporta, perché nodo in cui il traffico urbano tra levante e ponente cittadino si incrocia con quello verso l’autostrada che esce dal porto per andare verso l’entroterra.
La gronda bassa ha alternative valide e non così devastanti (forse più costose: ma il costo sociale che comporta il progetto attuale è altissimo, incalcolabile) ma non sono mai state prese seriamente in considerazione.
Gli abitanti sono sul piede di guerra e chiedono aiuto. C’è una petizione da firmare. Sul sito del comitato antigronda tutte le notizie utili. Guardate il disegno del progetto. Anche se non conoscete o non avete ben presente la zona, pensate che quello striscione rosso deve passare sopra centinaia di abitazioni e su strade trafficatissime. E non esiste una dimostrazione scientifica che i problemi di traffico verranno risolti.
10 Dicembre 2007
Abitare sotto un ponte
2 Comments »
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fatto.
chissà mai che capiti anche a me, prima o poi.
Comment di alga — 11 Dicembre 2007 @
fatto. e non solo perché vengo da quel quartiere.
Comment di estrellita — 11 Dicembre 2007 @