Lo studio del Censis appena pubblicato sulle reti telematiche dice cose sorprendenti sulla diffusione di internet in Italia e sulla presenza italiana nella rete mondiale.
- è italiano il tre per cento di tutta l’utenza internet
- l’italiano è la quarta lingua dei blog, più usata di francese, tedesco, spagnolo e russo
- sono le case e le famiglie, più che i luoghi di lavoro, gli ambienti in cui “la tecnologia si apprende e si trasmette da generazioni”
Stupisce meno un altro dato: nonostante l’evidente buon posizionamento in termini di consumo di tecnologia, l’Italia rimane arretrata nella produzione Ict, perché sconta la colonizzazione delle grandi aziende del settore. Insomma, nella società dell’informazione siamo tra i migliori consumatori ma tra i peggiori produttori e fruitori
In crescita invece l’editoria online: le grandi manovre italiane negli ultimi anni sono state soprattutto in questo campo (Dada che acquista Splinder e Motime, Il Sole 24 ore che si interessa a Blogosfere…)
Molto interessante l’osservazione sulle “logiche oligarchiche” che governano “la gestione degli asset strategici”, che
…vengono considerati appannaggio o degli interessi di stato o di poche aziende presenti in tutti i tavoli considerati più strategici.
E si citano a seguire alcuni grandi fallimenti degli ultimi dieci anni: il progetto Socrate, la gara per l’Umts e naturalmente il portale per la promozione dell’Italia nel mondo. E la storia si sta ripetendo puntualmente con Wimax. C’è il rischio inoltre di una rapida obsolescenza della rete telematica fisica.
