Estendo l’invito di El Mariachi a quelli che passano di qui a leggere: la sua idea sulle parole elementari è potenzialmente una nuova interessante catena, che lancio però soltanto ai volonterosi.
Le parole elementari sono quelle che avete usato solo alle elementari. Ok, se siete zoologi è anche possibile che diciate ovovivipari con la stessa frequenza con cui dite cioé. Però insomma, queste sono parole che appartengono a linguaggi settoriali. Non si sa bene come è avvenuto, ma sono ormai parte di clichet didattici, e si ritiene pertanto inaccettabile che un bambino di nove o dieci anni non le conosca. Per il resto della sua vita se le può anche dimenticare, finché qualche cazzeggiatore professionista come me e il mariacci non le richiama alla sua attenzione.
Io comunque mi sto spremendo da tre giorni. Posso contribuire con:
– soqquadro
– paramecio
– apposizione
Occhio che può diventare un’esperienza parecchio regressiva, non esagerate. Cominciate a pensare, poi vi alzate e andate in cucina chiedendo cosa c’è di merenda.
particola
pisella
abbecedario
credimi: mi è venuta l’ernia al cervello
Comment di cybbolo — 17 Maggio 2007 @
lauravicuña
madremariamazzarello
sangiovannibosco
sandomenicosavio (lamortemanonpeccati)
i lebbrosi
e l’ultima è una chicca: sei «un’esibista».
scusa, ma ho fatto le elementari dalle suore :-D
Comment di alga — 18 Maggio 2007 @
aiuola
soqquadro
getto la spugna!
Comment di estrellita — 18 Maggio 2007 @
giUoco della palla
castigo [senza “delitto”]
ave maria [la mia maestra mi faceva pregare ogni mattina]
amen [direttamente collegato all’inizio delle interrogazioni]
exogini [collegato alle note in classe]
braccia conserte
scalmanato
le parole elementari raccontano una storia, ora che ci penso.
Comment di caino — 18 Maggio 2007 @
… quinterno
Comment di blulu — 18 Maggio 2007 @
CARIOCA TURBOMAXI!!!
decalitro, decametro e decagrammo
Comment di Tambu — 18 Maggio 2007 @
Caino, ti giunga la mia gratitudine più viva per aver tirato fuori “scalmanato”: come tutte le grandi parole, essa racchiude in sé una cornucopia di odori, sensazioni di pelle, polline e parolacce.
Io per esempio leggo “scalmanato” e mi ritrovo a rientrare in classe dalla ricreazione sudato come uno gnu e con un buco grosso come un secchio sul gomito del maglione, causa parata a fil di palo all’ultimo minuto della quale mi vanterò per tutta la vita (o almeno fino al ventinovesimo anno d’età, abbondantemente compiuto).
Comment di El Mariachi con due C — 18 Maggio 2007 @
… ehm, non so se l’avete capito: le suore che insegnavano nella mia scuola erano un po’ stronze ;-)
Comment di alga — 18 Maggio 2007 @
…sì, ce ne sono tante di suore stronze, al mondo ;-)
Comment di alessandro — 18 Maggio 2007 @
io non ho mai più sentito
1) i bambini del biafra non mangiano e tu butti il cibo!
2)specchio riflesso…!!
3)facciamo il gioco del silenzio!!
ciaooooo
Comment di silvia — 18 Maggio 2007 @
el mariachi, esattamente come ho detto ,quelle parole raccontano una storia che tu hai preso al balzo. e bucandoti il maglione. e vantandoti.
ora che ci penso c’è anche:
ghirighiri, inteso come solletico.
Comment di caino — 18 Maggio 2007 @
e “cornicetta”? :-)
Comment di alessandro — 18 Maggio 2007 @
soqquadro…mai + usata…ma cmq il concetto m’è rimasto fin troppo :-S
e poi alle elementari c’era “la pasticchetta”, l’odiosa pastiglietta di fluoro che ci facevano prendere tutte le mattine… :-/
Comment di Zawa-Nera — 18 Maggio 2007 @
si, cornicetta! ma anche grembiule
Comment di estrellita — 18 Maggio 2007 @
e che mi dite di “diamonica”?
Comment di estrellita — 19 Maggio 2007 @
patronato scolastico
capoclasse
Comment di alga — 19 Maggio 2007 @
zawa-nera: la pasticchetta non me l’hanno mai data, la voglio ora! :-)
estrellita: diamonica? ho fatto ricorso a google immagini per capire. noi la chiamavamo melodica. ma ha cominciato ad essere usata quattro o cinque anni dopo che avevo finito le medie. io usavo il flauto dolce.
alga: patronato scolastico mi ricorda soltanto ciò che diceva di sé, nel retro di copertina di alcuni suoi libri, il noto umorista spezzino gino patroni: “ha cominciato a scrivere in prima elementare (quaderni del patronato scolastico)… convive con un gatto di nome skrincio, animale giustamente anarchico in un’epoca di consuetudini illiberali”.
Comment di alessandro — 20 Maggio 2007 @