Cronachesorprese

1 Marzo 2007

Marcamp – Second life

Filed under: barcamp — alessandro @

second life guidePer me il web non è virtuale. Lo è quanto può esserlo il telefono, per dire: un’estensione tecnologica della capacità di comunicare.

Il fenomeno second life istintivamente non mi piace. Ma sono sempre stato respinto a livello superficiale dal forte accento posto sulla virtualità del “gioco”. Ora cerco di guardarlo diversamente, anche se non ho il coraggio di cominciare a giocare, refrattario come sono al role playing.
Vado nella pagina “create an avatar” della official guide e leggo: “Second Life is about personal expression and your avatar is the most personal expression of all. After all, an avatar is your persona in the virtual world”. Questa è una definizione molto ampia, che interessa sia chi costruisce un avatar del tutto fittizio che non ha niente a che fare con la propria first life (se non in senso psicologico, di proiezione o sogno, realizzazione in immagine di un desiderio: che è pur sempre espressione personale, innegabilmente), sia chi utilizza l’avatar come estensione della propria identità per arricchire le proprie potenzialità di comunicazione.

La presentazione di Roberto Lupi al Marcamp mi ha fatto considerare meglio questo secondo aspetto. Conferenze, convention aziendali, negozi elettronici, campagne pubblicitarie (come quella della Nissan, che a questo scopo ha comprato un’intera isola in Second life) per prodotti reali: le interazioni con la First life sono molte di più di quanto pensavo. Le sofisticate simulazioni che compongono il Second world si adattano a una grande varietà di comunicazioni e transazioni tra veri attori del First world. Quindi non è poi tanto virtuale. È un nodo del web che si dimostra, in questo momento, particolarmente competitivo nel realizzare l’aspirazione segreta del role playing “tradizionale”: infrangere la barriera tra il gioco e il mass media.

3 Comments »

  1. Su uno degli ultimi numeri di Newton (ce l’ho a scuola, sarò più preciso) si parla della prima causa legale di Second Life. Un tale ha violato le regole ed è stato espulso dal gioco, rimettendoci un bel po’ di Linden-Dollars. Ha fatto causa e adesso bisogna capire se le leggi reali valgono anche su SL. Suppongo – l’America è un grande Paese! – che si arriverà fino alla Corte Suprema: ma questi riusciranno a capire di cosa stiamo parlando? Io, francamente, no.

    Comment di searcher — 2 Marzo 2007 @

  2. magari un giorno mi iscriverò, tanto per.
    la rete, ad oggi, è a tutti gli effetti un imbuto, e second life è l’ennesima ripetizione di questo strumento.
    dentro la rete non ci entri detro “tutto”.
    ci entri dentro solo quel tanto vuoi infilarci.
    solo quello che vuoi mostrare, dimostrare e fare.
    E second life sta diventando grottesco perchè presto ci vorrà “Third Life”. Poi “Fourth Life”.
    Sta diventando poco virtuale e troppo burocratica quella vita.
    Costruiremo vite a matrioska per trovare la libertà?

    Comment di Lao — 2 Marzo 2007 @

  3. searcher: se l’attività su secondlife implica per qualcuno guadagnare o perdere denaro, è molto probabile che le leggi reali vogliano dire la loro. le regole e i disclaimer che sicuramente il “secondlifer” approva al momento dell’iscrizione dovranno essere tenute in considerazione anche dal giudice in first life, ma se sorgono controversie è molto probabile che non bastino e serviranno più a tutelare la lindenlab che i suoi clienti…

    lao: già, è proprio questo il punto: dentro la rete non entri dentro tutto, per questo penso che sia sempre in maggiore o minore misura sbagliato parlare di virtualità. simone morgagni a proposito dei blog a roma precisava che si tratta non di identità digitali ma di frame identitari: il discorso vale pari pari per second life, imho.

    Comment di alessandro — 2 Marzo 2007 @

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