E va bene, non lo faccio più. Nel post che ho dedicato al libro di Calabresi mi ero permesso di fare un link diretto a un’immagine trovata in rete della famosa foto simbolo della P38. Non ho visualizzato l’immagine sul mio blog, mi sono limitato al link, che rimandava alla foto isolata.
Non mi sono accorto che il sito in cui risiede l’immagine è nientemeno che quello del Sisde, che presenta come home page la versione online di Gnosis – Rivista italiana di intelligence. Rivista non male peraltro, con articoli e interviste a personalità di primo piano (Cossiga, Pier Luigi Vigna nel numero attualmente in vendita nelle “librerie dello Stato”…) e dati interessanti, come la cronologia del terrorismo dal 2004 a oggi.
Non male, sì, però… i link diretti alle immagini non si possono fare. Da qualche giorno l’Url che avevo selezionato non rimanda più all’immagine della P38, ma a un messaggino non proprio rassicurante: “La pagina richiesta non esiste o non è consultabile. Si consiglia vivamente di non effettuare ulteriori tentativi di accesso ad aree riservate“. In background lo stemma del Sisde, con il motto “Per aspera ad veritatem”.
Ora, che dire… chiedo umilmente scusa :-)
Gli hacker naturalmente darebbero un occhio per defacciare il sito del Sisde: posso capire che un servizio di intelligence sorvegli a dovere i suoi server. Dico, se non lo fanno loro… Ma un messaggio così, a mio parere, è sbagliato. Le regole della comunicazione esistono per tutti. Perché non posso fare un link diretto a un’immagine pubblicata, regolarmente presente sulle pagine di un sito? O meglio: l’immagine era a tutti gli effetti una pagina, aveva una sua Url. Quel link non era un “tentativo di accesso ad aree riservate”. Se un’immagine è pubblicata gli accrocchi per nasconderne la Url, oltre ad essere facilmente aggirabili (al limite me la risalvo con uno screenshot, la qualità non sarà certo molto diversa), sono un ostacolo alla disponiblità di una risorsa che si è deciso di rendere pubblica. Porre questioni di proprietà intellettuale è già discutibile; ma porre addirittura questioni di riservatezza per cose pubblicate mi sembra non solo poco netwise, ma anche contraddittorio.
Per me è una regola di buona comunicazione e, se vogliamo, di cortesia sul web. Dovrebbe valere per tutti. Impedire un link è la negazione di internet, e non c’è Sisde che tenga.