Cronachesorprese

12 Maggio 2008

Nuovi travagli

Filed under: news factory — alessandro @

Non capisco molto la polemica di questi giorni. Non riesco a condividere nessuna delle posizioni espresse dai politici. Intanto Travaglio da Fazio ha detto due cose distinte su Schifani, e nessuno, accusando o difendendo il giornalista, le distingue.

Una potrebbe essere un’ingiuria, quando Travaglio paragona il presidente del Senato alla “muffa” e poi si corregge ironicamente, rendendo la potenziale ingiuria ancora più pesante. Sta al buon gusto di Schifani e della sua parte non replicare o non querelare, non prendere a pretesto una battuta per un’azione che può diventare intimidatoria verso una voce libera e (che si sia d’accordo o no con quanto sostiene) qualificata del giornalismo italiano.

Un’altra non può essere in nessun modo una diffamazione. Schifani ha avuto in passato frequentazioni (documentate, non come quelle di Andreotti) con gente collusa con la mafia. Ora è presidente del Senato e non c’è nessuno scandalo se le vecchie storie vengono fuori. Sono vecchie: i giornalisti bravi (fighettini irritanti, ma bravi) se le ricordano quando è opportuno, e la nomina a seconda carica dello Stato è appunto l’occasione buona per ricordarsele. Se non hanno fondamento bene, Schifani potrà ripeterlo e dimostrare di essere irreprensibile come dice. Ma che Travaglio o chiunque altro non possano aprire la questione, e non possano farlo sulla Rai, mi sembra difficile da sostenere.

Ad ogni modo Filippo Facci, sul Giornale di oggi, chiama Travaglio addetto stampa delle procure. Una definizione in cui la partigianeria e il risentimento personale (non è uscito molto bene Facci dall’ultimo confronto con Travaglio ad Anno Zero) prevalgono sull’oggettività, ma che non mi sento di archiviare come pura cattiveria. Leggendo i suoi libri e i suoi articoli, rimango sempre con l’impressione che per Travaglio la verità vera sia solo quella giudiziaria. Il magistrato è quello che ha a che fare con i fatti “più fatti” di tutti gli altri. Anche se non sono del tutto d’accordo con Facci, trovo nelle sue parole qualche spunto buono e qualche conferma di una sensazione che ho da tempo, e che da tempo cerco di spiegare e spiegarmi. Se la polemica va avanti potrebbe essere la volta buona. Quindi mi auguro di doverci pensare ancora un po’, perché non ho proprio voglia di sentire parlare di nuovi editti bulgari e di relative finte epopee di finti perseguitati per altri cinque anni…

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