Cronachesorprese

6 Marzo 2008

Babelgum

Filed under: lo spettatore indigente — alessandro @

Bravo Spike Lee. Quello che dice per il mondo del cinema vale anche per la musica, per l’editoria, per l’industria culturale in generale. Se c’è una cosa bella e, se posso dire, edificante in quel mondo è un autore affermato che si muove per il desiderio di scoprire il talento, di incoraggiare e stimolare i giovani. Chi non è ancora completamente disincantato e ubriaco del suo successo, e non ha problemi personali, non può non sentire quel desiderio.
Mancano i maestri, ovunque. Lunga vita a Spike Lee e a chi ha il coraggio e la passione per diventare maestro.
Da lì a chiedersi cosa offre internet a chi ha talento e pochi mezzi il passo è breve. Io spero che tra venti, trent’anni non ci siano più produttori. L’arte sarà solo autoprodotta, perché già oggi non c’è più bisogno di un’industria per produrre musica, cinema o letteratura. I produttori di oggi saranno gli agenti di domani, quelli che gestiranno le campagne sui media per gli autori che decideranno di sponsorizzare. Cioé quello che fanno davvero già adesso, senza la pretesa del “pizzo” sulle royalties e senza la pretesa di chiudere il mercato a qualsiasi imprevisto.

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