Segnalo un articolo del 31 gennaio di Kevin Kelly, uno dei fondatori di Wired, tradotto e pubblicato da Internazionale.
L’idea di qualità generativa è interessante: poiché internet è come una grande fotocopiatrice, dice Kelly (d’accordo, non è solo una fotocopiatrice, ma non c’è dubbio che la copia di un contenuto non è mai stata così facile), nel tempo diventerà valore ciò che non può essere copiato o replicato ma deve essere “generato, fatto crescere e coltivato”. Una riflessione che abbiamo fatto più o meno tutti, ma l’analisi di Kelly si spinge a ipotizzare quali saranno questi valori. Sono cose molto fisiche, non vi sembra? O meglio, cose che riguardano la real life più che la virtual life che a questo punto, davvero, non so più cosa sia. O ancora meglio: la virtualità sta rivelando la sua vera natura, un’autostrada per parti di realtà che non avresti mai raggiunto in altro modo.
Provo a sintetizzare le otto qualità in altrettante battute. Ma ne parlerò ancora molto, qua e là, per tutto il 2008.
Immediatezza
Se non ora, quando?
Personalizzazione
Ehi amico, dici a me? Ma proprio a me?
Interpretazione
Mozart in fondo faceva grandissime cover (se avete in mente una certa scena di Amadeus sapete di cosa sto parlando).
Autenticità
Mi viene in mente un riquadro di Alan Ford. Il Numero Uno che usa un asciugamano con su scritto: “Rubato all’Hotel Astoria”.
Accessibilità
Sono abbonato alle albe e ai tramonti da una vita.
Corporeità
Via con l’evento.
Mecenatismo
Il cantante di strada non aspetta che io lo paghi per suonare. Perché gli U2 non dovrebbero fare lo stesso?
Reperibilità
Non sei solo tu che cerchi lui. Anche il contenuto che cambierà la tua vita sta cercando te.
Sempre a proposito di rivoluzioni gratuite future, anche Chris Anderson sta cercando di spingere lo sguardo ancora più avanti. La coda è lunga e bisogna ingannare l’attesa ;-)