Cronachesorprese

12 Gennaio 2008

Caramel

Filed under: lo spettatore indigente — alessandro @

nadine labakiIn Libano la ceretta si fa con il caramello. La preparazione, il riscaldamento dell’impasto prima di applicarlo sulla pelle, il rito di mangiarne un pezzo mentre si chiacchiera, si ride, si dà libero sfogo alle confidenze tra donne: metti tutto questo in un film ambientato in un salone di bellezza di un quartiere di Beirut, sgarrupato ma vivo, e l’esperienza cinematografica da visiva diventa quasi multisensoriale. Il caramello invade la sala, come il famoso blob: manca poco perché si materializzi come consistenza, odore e sapore.
Manca poco, sì: ci vuole poco in fondo a regalare un’esperienza al cinema. Non occorrono trame complicate od originali a tutti i costi, azioni e movimentazioni isteriche, battute a mitraglia. A dispetto della normalità delle storie raccontate, che si intrecciano tra le donne (e gli uomini) che frequentano il salone o semplicemente ci bazzicano intorno, a vedere questo film si sta volentieri. Porta con semplicità in un altro luogo. Ci vuole poco o forse, meglio, basta il cuore: la dedica à mon Beyrouth dell’affascinante attrice e regista, Nadine Labaki, rivela alla fine del film la ricetta segreta di questo caramello libanese, che non nausea anche se è servito in dosi massicce.

2 Comments »

  1. cavolo.
    la ricetta mi è sfuggita.
    e ben che ci sto sempre attenta, alle ricette.
    comunque beirut è bellabella, anche se sgarrupata.
    io, in questo momento preciso, vorrei essere lì.
    un po’ più al caldo, senza questa pioggia maledetta, e questo buio.
    da sola.
    finalmente.
    :-)

    Comment di alga — 12 Gennaio 2008 @

  2. azz, temo di essermi spiegato male. la ricetta è la dedica a beirut. cioé quella familiarità della regista che serve per fare il film caramel.

    Comment di alessandro — 13 Gennaio 2008 @

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