Cronachesorprese

7 Novembre 2007

Self painted man

Filed under: semiminime — alessandro @

Un “guru dei tatuaggi”, intervistato al Tg5, per spiegare la moda dei tatuaggi dice: “Chi non vorrebbe essere il creatore di se stesso?”
Io, sinceramente, no…

8 Comments »

  1. mah.
    e pensare che quando mi sono fatta il primo, i tatuaggi non andavano per nulla di moda.
    anzi, c’era un sacco di gente che mi guardava male…

    Comment di alga — 8 Novembre 2007 @

  2. Che vada affan…guru.

    Comment di Piergiuseppe — 8 Novembre 2007 @

  3. al di là del romanticismo legato al proprio aspetto “manuale e vintage”, quello che determina principalmente usura e malfunzionamenti, davvero non vorresti “creare te stesso?”
    quella frase mi ha colpito, soprattutto perchè con i tatuaggi non c’entra una fava.

    Comment di caino — 8 Novembre 2007 @

  4. guarda, se c’è una cosa di cui sono sicuro è questa. potremmo parlarne a lungo, ma la consapevolezza del fatto che ciò che c’è di buono in me non viene da me è una delle poche certezze costitutive a cui non rinuncio.
    quella frase ha colpito anche me: e nelle intenzioni di chi l’ha pronunciata c’entra eccome con i tatuaggi. pensa a cosa è, simbolicamente, la pelle. è comunicazione, è confine tra dentro e fuori, tra io e altro (c’era un articolo sulla stampa quest’estate che ne parlava… alga mi aiuti? chi era quello che parlava di questa cosa, te lo ricordi?). ridisegnarla completamente significa, simbolicamente, “ricreare” la rappresentazione di sé. significa: “non voglio lasciare niente, neanche un centimetro del mio confine con l’altro, a qualcosa che non ho determinato io”. non c’è nulla di più distante dal mio modo di vedere.
    nel servizio del tg5 un altro tatuatore più “moderato” diceva: “faccio tatuaggi ovunque, ma non sulle mani e sul viso, anche se me li chiedono”. mi sembra significativo: le mani e il viso sono quelle parti del corpo che non possono non entrare in relazione con gli altri, qualsiasi cosa uno faccia. il tatuatore moderato riconosce la natura necessariamente relazionale di queste parti del corpo e dice: “non posso. non potresti neanche tu, ma poiché non te ne rendi conto ho il dovere professionale di non collaborare alla violenza che vuoi fare a te stesso”. praticamente riconosce che almeno mani e faccia, in quanto inevitabilmente impegnate nella relazione con gli altri, “non mi appartengono”, in definitiva.

    Comment di alessandro — 8 Novembre 2007 @

  5. … spetta spetta, la mia mente ormai obnubilata mi suggerisce che era un filosofo che aveva scritto un libro sulla pelle e che lo andava a presentare ad una manifestazione a spezia, tipo festival della filosofia.
    altro non ricordo, scusa :-(

    Comment di alga — 8 Novembre 2007 @

  6. giusto… eccolo qui, David Le Breton al festival della mente di Sarzana :-)

    Comment di alessandro — 8 Novembre 2007 @

  7. la gine si è appena fatta un altro tatoo, eio devo ancora fare il mio e me lo farò!! ecco!!!

    Comment di silvia — 11 Novembre 2007 @

  8. vabbé, ma immagino che tu non voglia essere la “creatrice di te stessa”, no? :-)

    Comment di alessandro — 12 Novembre 2007 @

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