Cronachesorprese

8 Febbraio 2008

Il male “oscuro”

Filed under: cronache — alessandro @

Eccone un altro che vuole oscurare.
Sito internet fa qualcosa di sbagliato = oscurare, oscurare.
Ministro o candidato premier ordina. Polizia postale agisce.

Sono l’unico a cui dà fastidio questo automatismo verbale? Naturalmente non sto difendendo gli imbecilli che pubblicano liste di professori adepti del “complotto sionista”. Dico soltanto che “oscurare” è una cosa davvero brutta. Per la precisione, è brutto associare sempre il concetto di oscuramento a quello di blogger (o internettaro in genere) che sbaglia.

Come è avvenuto per Piero Ricca l’estate scorsa: ho detto che era sbagliato allora, dico che è sbagliato anche adesso. Si può chiedere la rimozione del materiale incriminato senza interdire agli amministratori del sito l’aggiornamento: dando loro così la possibilità di ritrattare, di scusarsi, o di pubblicare comunque qualcosa di diverso. Si dovrebbe procedere al sequestro in caso di mancata rettifica o di recidiva, come del resto è previsto, del tutto teoricamente, anche per le testate giornalistiche.

Per quanto grave sia il reato: non è questo il punto.
La libertà di parola e di opinione non è un optional.

aggiornamento

L’articolo di Repubblica è cambiato in queste ore: contiene qualche precisazione importante, in particolare quella della polizia postale che fa sapere che è stata la stessa piattaforma ospitante (il cannocchiale) a decidere di mettere offline il blog (ma i contenuti sono poi ricomparsi in un altro blog). Non c’è stato dunque nessun intervento da parte delle autorità. La decisione del Cannocchiale è legittima, se gli accordi tra fornitore del servizio e utilizzatore lo prevedono (il disclaimer che si accetta all’atto della registrazione): il fornitore deve tutelarsi da eventuali provvedimenti a suo carico. Nel caso di Piero Ricca non era possibile perché il blog girava su un software installato nel dominio di sua proprietà: quindi l’oscuramento era possibile soltanto su mandato dell’autorità giudiziaria, che ha provveduto a farlo rivolgendosi direttamente al provider.

4 Comments »

  1. sono d’accordo col dare una possibilità di ritrattazione.
    probabilmente è stata una misura di emergenza, quanto prima toglieranno l’oscuramento, suppongo.
    però, questa, è un po’ grossa, no?
    allora, a rigori, bisognerebbe dare la possibilità di rettificare anche ai siti pedofili.
    anche qui, si danneggiano (gravemente) delle persone.
    e non sto parlando di antisemitismo e basta.
    per me sarebbe ugualmente grave se avessero fatto una lista di docenti cattolici.

    per me, eh?
    non so per gli altri

    Comment di alga — 8 Febbraio 2008 @

  2. a rigore, il caso mi sembra un po’ diverso. i siti pedofili producono e distribuiscono materiale illegale che documenta, tra l’altro, reati contro la persona e l’infanzia. ed esistono soltanto a quello scopo. i webmaster di questi siti in moiti casi riescono anche a lucrare sul commercio del materiale pedopornografico. chiudere i siti significa dunque spesso non solo impedire la diffusione di materiale illegale che può spingere altri all’emulazione, ma bloccare un’attività economica illegale. di più: per la legge non è reato soltanto la diffusione di materiale pedopornografico, ma anche la fruizione: il sequestro dunque è motivato dalla necessità di rendere impraticabile un’attività fuorilegge.
    il caso delle liste di professori ebrei, per quanto sconcertante e odioso, è frutto dell’imbecillità e dell’ignoranza più che del calcolo. è gente che non conosce il confine tra la libera opinione e la calunnia o l’apologia di reato, forse perché nessuno mai glie l’ha fatta capire. la richiesta perentoria di cancellazione del contenuto insultante e illegale, e la diffida a ripetere la genialata, è un provvedimento adeguato. andare oltre e oscurare il sito, a mio parere, mette a rischio la libertà di parola e di opinione: non è detto che se uno ha usato male una volta questa libertà debba tacere per sempre. poiché ha scelto il mezzo telematico per parlare, oscurare il sito equivale a togliergli la parola. a differenza dei siti pedofili, chi legge queste scempiaggini non fa reato.
    sono distinzioni sottili, ma vanno fatte perché se non si fa altro che ipotizzare oscuramenti si possono creare dei precedenti pericolosi.

    Comment di alessandro — 8 Febbraio 2008 @

  3. lungi da me ipotizzare oscuramenti a gogo, comunque.

    Comment di alga — 8 Febbraio 2008 @

  4. oscurantisti !

    Comment di impiegato — 9 Febbraio 2008 @

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