Cronachesorprese

27 Aprile 2020

Messe in discussione

Filed under: cronache — alessandro @

“Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale”

Questo è il passaggio che rende la nota Cei opportuna e, direi, necessaria. Per due mesi, e nel momento liturgico più importante dell’anno, tutte le limitazioni sono state accettate di buon grado da tutti o quasi, se si eccettuano i soliti ultras che non sono mai contenti di nulla.
A fronte di questa disponibilità e collaborazione totale, abbiamo visto crescere un giudizio moralistico inaccettabile, più o meno nella forma del “Dio è dappertutto, pregatevelo nella vostra stanzetta e non disturbate il manovratore”. A questo giudizio era necessario reagire perché rischia di compromettere l’essenziale. Un conto è la preghiera personale, un conto la celebrazione dei sacramenti. Se si comincia a dire “vabbé tanto è lo stesso”, e si sostiene questa cosa come posizione culturale, rafforzata peraltro da un’emergenza che ha il tempo e l’attenzione sufficienti per incidere sui comportamenti e sulla definizione dei valori condivisi, si inietta un veleno che attacca il cuore della fede.
Ora a me sta anche bene continuare come abbiamo fatto finora per altri sei mesi se l’emergenza sanitaria lo richiede, ma questa cosa andava chiarita.

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