Cronachesorprese

8 Gennaio 2015

Io sono Charlie Hebdo e Benedetto XVI

Filed under: tutto considerato — alessandro @

Grazie Mario. Non concordo proprio al 100% ma questo, di tutto ciò che ho letto e sentito nelle ultime venti ore, è per ora il punto di vista più vicino al mio.
Ti dico in cosa non sono perfettamente d’accordo
1 – Ieri io ho detto “sono Charlie Hebdo” senza tentennamenti. Non era il momento dei distinguo. Tu non hai fatto distinzioni, ti sei astenuto e hai chiesto di pregare e riflettere, e questo va bene. Io penso che ieri, anche soltanto con un motto da social network, fosse importante tendere una mano (per quanto riguarda il tuo giornale bastava scegliere una vignetta di Charle Hebdo non blasfema, ce ne sono di belle e poetiche che andavano benissimo allo scopo. Ma se sentivi quel gesto come una possibile strumentalizzazione hai fatto bene a non farlo). Distinguere nel momento della necessaria solidarietà significa dire che in qualche modo si ha paura di una parte della libertà di pensiero e di espressione. No, io non ho paura della bestemmia e non farò mai nulla per limitare la libertà di chi interpreta la propria libertà di pensiero come libertà di bestemmia. Userò la mia libertà per rendere evidente quanto la bestemmia sia stupida e meschina, sia libertà usata male.
2 – L’Islam, l’idea islamica di Dio e il testo sacro degli islamici non sono il problema. In generale non c’è nessuna connaturalità o cointeressenza tra violenza in qualsiasi forma e senso religioso autenticamente vissuto. Certo, non tutte le religioni sono uguali. Indubbiamente l’Islam è più “poroso” del Cristianesimo, ma sarebbe ingiusto dire che non abbia mai usato il “Logos”; che non abbia prodotto cultura, arte, filosofia e anche misticismo di alto livello. Il problema sono dei gruppi di assassini assetati di potere che mettendo insieme qualche supercazzola parareligiosa, che non ha niente a che vedere con alcuna fede, compiono soprusi eclatanti per impressionare le menti più deboli. Il fatto che in certe aree del mondo e in certi momenti storici i discorsi parareligiosi funzionino alla bisogna non è nulla di significativo: questo meccanismo di plagio che induce l’emulazione può essere innescato in altri modi. Con l’idea di razza, con la statolatria, perfino con l’idea di uguaglianza. Non importa.
3 – Il Cristianesimo a mio parere non ha alcun debito verso l’Illuminismo, semmai è vero il contrario. L’Illuminismo in ciò che ha di buono e di non ideologico ha un debito irrisarcibile con la tradizione di libero pensiero che ha creato le premesse per la nascita della scienza moderna, cioé quella delle università cristiane medievali. Hai fatto bene a citare Ratisbona e potresti citare anche l’autogol di quei professori sciamannati della Sapienza che nel gennaio di sette anni fa si sono opposti con argomenti ridicoli e indegni della loro dignità accademica alla lezione di Benedetto XVI in una università fondata da un papa. Ecco, con questo tipo di “illuminismo” non c’è e non può esserci dialogo e confronto, semplicemente perché è solo ideologia, si nutre solo di risentimento. L’illuminismo che genera laicismo contraddice se stesso, i suoi principi fondanti. Non è dunque illuminismo. Da questa ignoranza travestita da “voce della ragione” io cristiano non mi faccio “attraversare”. E storicamente la Chiesa ha fatto con l’Illuminismo ciò che ha sempre fatto con le culture formalmente avverse, ha fatto quello che chiede di fare San Paolo pensando al paganesimo. L’ha filtrato, non si è fatta filitrare.

Grazie per aver richiamato Ratisbona, è un punto essenziale per ricominciare da queste nuove macerie.

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