Cronachesorprese

11 Dicembre 2014

Chiude Google News in Spagna

Filed under: il viandante digitale — alessandro @

Un bel salto indietro, come dice giustamente questo articolo su Wired. Gli editori faranno morire il giornalismo e l’informazione piuttosto che riconoscere che tutta la normativa sul diritto d’autore è obsoleta e va rivista.

Aggiornamento del 13 dicembre

Sviluppi incredibili: l’associazione degli editori di giornali spagnoli ha chiesto di non permettere la chiusura di Google news. Ma sono pazzi o fanno finta di esserlo? Si rendono conto che l’informazione non passa più soltanto da loro o vogliono soltanto fare finta che la realtà non sia cambiata per vedere se qualcuno (governanti e giudici in particolare) ci casca?

Aggiornamento del 17 dicembre

Ieri dunque Google news ha chiuso in Spagna. Gli accessi ai siti di informazione spagnoli sono diminuiti in poche ore del 10-15%, ma è anche cambiata la “qualità” delle impression: più navigazione interna e meno accessi “one shot” dall’esterno.

10 Dicembre 2014

Calaf

Filed under: tutto considerato — alessandro @

Heroism or addiction to gambling? The first one, in my humble opinion

9 Dicembre 2014

Dieci (e non più dieci?)

Filed under: cronache — alessandro @

E così sono arrivato all’anno dieci di CronacheSorprese.

Rileggendo i primi articoli, poi quelli del periodo di maggiore flusso dei contenuti e dei visitatori (2007-2008 direi), e infine quelli del periodo ancora successivo si vede il tempo che è passato. Sono cambiato io e soprattutto è cambiato il web. La frequenza dei post è diminuita molto ed è ferma da tempo ben sotto la soglia dell’aggiornamento occasionale.

Ho pensato molto nel corso di tutto quest’anno a cosa fare. Mi dicevo: per il 9 dicembre 2014, giorno del decennale, o chiudo o rilancio in grande stile.
Come spesso mi capita, ho preso una decisione che sta a mezzo tra questi due estremi.
Chiudere… proprio non ce la faccio. Rilanciare è fuori dal tempo.

Vi svelo un segreto. In realtà sto usando Cronachesorprese molto più di quanto si veda. Lo uso come repository di appunti digitali, ma ormai raramente gli appunti in bozza diventano un post pubblico. Continuerò a usarlo così, prevalentemente come blog di archivio o di riporto di conversazioni che in realtà si svolgono da altre parti. Non starò a rivedere e tornire pensieri o frammenti prima di pubblicarli. Userò un criterio più largo. Quindi, paradossalmente, forse pubblicherò di più su questo blog lavorandoci di meno. Anzi, andrò anche indietro nel tempo per rivedere e pubblicare diverse bozze, storicizzandole (*). Ma rimane la fotografia di un periodo della mia vita che ritengo concluso. Questo blog mi ha appassionato. C’è un pezzo importante di me qui dentro. Ma ormai faccio fatica ad aggiornare. E non perché mi manchino le cose da dire, ma perché mi rendo conto che l’idea di comunicazione che avevo affidato dieci anni fa a questo blog ha fatto il suo tempo.

La mia energia è altrove. Sto progettando. Tra pochi giorni comincerò la mia cinquantesima rivoluzione terrestre, quindi tra un anno e pochi giorni avrò compiuto cinquant’anni. Ho un elenco di “before fifty” aperto qualche anno fa che sto spuntando con discreto successo. Non lo esaurirò, ma mi sento di dire che molte caselle importanti saranno spuntate. Tra queste, sento che è giusto lasciare Cronachesorprese nei primi cinquanta. Almeno come progetto di punta nella costruzione di quella “identità digitale della persona” che rimane la vera sfida, a mio modesto parere, della comunicazione attraverso il web. Questa idea l’avevo abbastanza chiara già nel dicembre 2004, ma scrivere qui mi è servito ad applicarla e articolarla.

Non è chiusa la mia esperienza con i blog. Intanto rimane aperto Ontheroadnews, almeno fino a… Gerusalemme (poi si vedrà anche per quello). E poi ne aprirò altri. Non so quando precisamente, ma saranno legati a nuovi progetti. Diciamo che il blogging non avrà più la centralità che aveva nella mia testa alla fine del 2004. Però i blog nuovi ci saranno, e probabilmente saranno più d’uno.

Ringrazio tutti gli amici più cari che mi hanno seguito e, spero, continueranno a sbirciare qui ogni tanto. I commentatori assidui e quelli che mi hanno sempre letto in silenzio. Quelli che hanno discusso, quelli che sono entrati in polemica con me, quelli che hanno ingaggiato magnifici duelli a distanza. Voglio bene a tutti, nessuno escluso. Voglio bene a mio modo, a sorpresa.

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(*) Per non barare identificherò i “post a posteriori” classificandoli in una categoria apposita, “Cronache ribattute” e specificando in calce la data reale di pubblicazione

1 Dicembre 2014

Finlandesi, che typi

Filed under: il viandante digitale — alessandro @

In Finlandia vogliono togliere dalle scuole elementari l’insegnamento della scrittura a mano in corsivo.

Una delle idee più stupide che abbia mai sentito. In primo luogo perché non è necessario abbandonare la scrittura a penna, basta affiancarle la videoscrittura fin dall’inizio e darle l’importanza che ormai merita. Inoltre perché l’obiettivo principale dell’insegnamento della scrittura a mano non è la “bella scrittura” ma l’acquisizione di un’abilità fondamentale e il conseguente stimolo del pensiero autonomo e speculativo. Ultimo ma non ultimo, non è vero che “handicrafts and drawing” possono compensare la mancanza dell’handwriting. Si tratta di processi diversi. A questi finlandesi, per punizione, darei da ricopiare a mano cento volte in corsivo “Brainframes” di Derrick de Kerckhove. Che non è certo né un calligrafo né un tecnofobo.

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