Cronachesorprese

23 Settembre 2013

Emendofobia e altre viltà

Filed under: Il postulante de-genere — alessandro @

La polemica sul questionario “omofobo” che sarebbe stato somministrato sabato da un professore di religione in un liceo di Perugia si è già sgonfiata con le spiegazioni del professore, la reazione del preside e degli stessi studenti che hanno difeso il loro insegnante. Non vedo ancora ritrattazioni da parte dell’Arcigay, nonostante il violento attacco di ieri (con immancabile “denuncia all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni del Ministero per le Pari Opportunità”). Sembra un caso montato a orologeria in concomitanza del passaggio in Senato della legge sull’omofobia e in particolare di un subemendamento molto discusso. Sono metodi un po’ vigliacchi. La notizia costruita ad arte sarà già stata condivisa in lungo e in largo. Per come è stata confezionata non mi stupirei di vederla circolare ancora per anni secondo le dinamiche che ormai ben conosciamo.

Ma anche senza le spiegazioni già fornite io non avrei molti dubbi: finché la religione cattolica sarà materia nella scuola italiana non può essere impedito a un professore di esporre gli insegnamenti e i precetti morali della Chiesa. Certo, dipendesse da me i programmi sarebbero diversi e, come dice anche Papa Frankie nella bellissima intervista concessa a Civiltà Cattolica, non si dovrebbe insistere troppo su quei due o tre punti controversi della morale. Soprattutto a scuola. Non prima almeno di aver esposto, discusso e chiarito altre cose ben più importanti, in particolare le questioni principali di teologia fondamentale. Perché occorre combattere in qualche modo questa distorsione storica che porta molti a pensare al Cristianesimo come a un mero elenco di precetti da rispettare. Cosa se ne fa un ragazzo di 16 o 18 anni di una fede presentata così? Nulla.

In ogni caso non può essere impedito a un insegnante di fare il suo lavoro. Per la Chiesa il comportamento omosessuale è “disordinato”. Che questa affermazione sia omofoba o no fa parte del libero dibattito di idee. Ne discuto con chiunque ma nessuno deve permettersi di censurarla come inammissibile in base a una legge. Eppure la polemica montata ieri attorno alla scuola di Perugia è chiaramente un tentativo in questa direzione. Si vuole fare pressione sull’opinione pubblica con questi mezzucci in vista dell’approvazione definitiva della legge. Non fatevi ingannare né dal caso di Perugia né dai prossimi che, ci scommetto, usciranno magicamente sui giornali nelle prossime settimane: la libertà in pericolo è soltanto quella garantita dall’articolo 21 della Costituzione.

C’è un po’ di fibrillazione anche perché per qualche politico sta arrivando la resa dei conti. Scalfarotto, omosessuale e relatore della legge, viene accusato più o meno apertamente di tradimento soltanto perché non si è opposto al subemendamento che tra l’altro non è neanche sufficiente per garantire la libertà di opinione. Eppure fioccano le petizioni per far credere che sarà una specie di salvacondotto per razzisti omofobi di varia estrazione che sono già perseguibili dalle leggi attuali, e naturalmente per equiparare la posizione della Chiesa cattolica a quella di chi giustifica e pratica la violenza nei confronti degli omosessuali. Chi avrà la meglio in Senato? Lo vedremo, ma se qualcuno vuole davvero introdurre un profilo di incostituzionalità nella nuova legge tanto peggio per la legge: non avrebbe vita lunga. E io non ne sentirei la mancanza, al pari delle reali vittime di discriminazione e violenza.

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