Cronachesorprese

10 Gennaio 2011

Educazione sessuo-logica

Filed under: ratzie stories — alessandro @

Sono passati purtroppo un bel po’ di anni da quando frequentavo la terza media. Ma ricordo bene il giorno in cui l’insegnante di scienze disse: “Quest’anno il programma prevede lo studio del corpo umano. Se c’è il tempo e il modo, naturalmente lo facciamo tutto. Non ho intenzione di escluderne una parte soltanto perché per alcuni fa scandalo”. Mi sembrò subito una posizione di buon senso cui aderii senza tentennamenti, come il resto della classe. Nessuno ebbe mai dei dubbi, e non mi risulta che ci siano state proteste da parte di alcuni genitori. Ci venne consigliato (non imposto) l’acquisto di un libro supplementare che trattava soltanto di educazione sessuale, principalmente dal punto di vista anatomo-fisiologico ma non solo.

Ero di famiglia cattolica e, nello stesso periodo, seguivo un mio percorso di formazione in una parrocchia. Un percorso, voglio precisare, che mi ero scelto io, non mi era stato imposto né dai miei genitori né da altri, ma mi era stato soltanto proposto da amici. Bene, non ho mai avuto la benché minima percezione che ciò che studiavo a scuola confliggesse in qualche modo con il mio percorso. Così come sono sicuro che l’insegnante di scienze non pensasse ai “cattolici” quando esprimeva la sua giusta critica.

Come in molti altri aspetti del mio percorso formativo, credo di essere stato fortunato. Perché l’insegnante fu molto equilibrata. Illustrò tutto quello che era necessario e opportuno spiegare in ambito scolastico su quella materia senza dare mai l’impressione di voler indirizzare a un sistema di valori o a un altro. Penso dunque che se l’educazione sessuale nelle scuole fosse oggi in Europa come quella che ho ricevuto io, Ratzie non avrebbe avuto niente da dire. E invece qualcosa da dire probabilmente c’è. Penso anche che da allora qualcosa sia andato storto, qualcosa si sia perso o deteriorato. Perché per molti non è più facile, spontaneo e naturale distinguere lo spirito di una critica come quella espressa da Ratzinger dalla reazione di un perbenista o di un benpensante ipocrita, quel tipo di reazione a cui alludeva sicuramente la mia insegnante di scienze. Metilparaben, ad esempio, dice semplicemente e logicamente una sciocchezza. Ratzie non ha detto che l’educazione sessuale in sé è sbagliata o contraria alla libertà religiosa, ma quella che trasmette “concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono un’antropologia contraria alla fede e alla retta ragione”. Non mi pare che abbia detto che l’educazione sessuale a scuola “è male”. Ma non ho dubbi che passerà questa idea.

Come la mia insegnante non voleva (giustamente) censurare niente, così spero che sia possibile parlare a scuola di contraccezione o di diversi orientamenti sessuali con vero rigore scientifico: e ho qualche dubbio che ciò avvenga in molte scuole, non tanto in Italia quanto in Europa. Non si sta dicendo “non parlatene”. Oppure “parlate solo dei metodi di contraccezione naturale e dite che certi orientamenti sessuali sono malattie”. Piuttosto si sta lanciando una sfida su un terreno, quello dell’obiettività e del rigore scientifico, che una certa cultura crede di suo esclusivo appannaggio.

2 Comments »

  1. Non entro assolutamente nel merito della questione delle dichiarazioni di Ben 16 (se non per dire che questo papa concede a noi anticlercali ciechi e sistematici grandi soddisfazioni, al punto da essermi quasi simpatico per quanto possa esserlo a me un papa, cioè per niente. GP2 da questo punto di vista non era così collaborativo. Del resto se è sempre stata la Germania a invadere la Polonia e mai il contrario un motivo ci deve pur essere).

    Cmq anche io – che alle medie bazzicavo la stessa classe tua – ricordo l’episodio del librino educazione sessuale proposto dalla prof di scienze. Era uno di quei librini che lo leggi e lo rileggi e ti chiedi “ma che avrà poi di speciale il sesso” e poi torni a rivolgerti per chiarimenti – anche anatomici – alla tua collezione di “Le ore”. E una cosa che ricordo è che in effetti ci furono genitori che non apprezzarono l’iniziativa, ricordo che ne sentii parlare anche a casa mia. E ho l’impressione – ma qui parlerei di impressione perchè il ricordo non c’è – che alla fine la cosa fu accantonata. Segno forse che tutti quanti siamo afflitti da memorie selettive e creative che adattano il vissuto a quello che meglio torna alle nostre convinzioni (- completo percgè firefox ha deciso di spedire prima che finissi –

    quello che alla fine con Hanna Arendt si può chiamare ideologia)

    Comment di GioCard — 12 Gennaio 2011 @

  2. ora però se io dico che il librino lo trovai utile e interessante che figura ci faccio? :-) però è così. la mia memoria selettiva continua a dirmi che era fatto abbastanza bene. dal punto di vista scolastico, quindi indubbiamente era noiosissimo ;-)
    non ricordo per nulla invece le proteste dei genitori. non ricordo che fosse stato un “caso”. e sicuramente le lezioni in classe sono state fatte. quelle le ricordo bene.

    ho unito io i due tronconi del tuo commento.

    ps
    anche a me ratzie dà molte soddisfazioni :-)

    Comment di alessandro — 12 Gennaio 2011 @

RSS feed for comments on this post. TrackBack URI

Leave a comment


Powered by WordPress. Theme by H P Nadig