Cronachesorprese

14 Dicembre 2010

Scilipoti time

Filed under: cronache — alessandro @

Di Pietro deve farsi qualche domanda. Un personaggio come Domenico Scilipoti non sarei mai riuscito a immaginarlo. L’ex magistrato invece è riuscito a scovarlo, o a farsi scovare da lui, e a imbarcarlo nel suo partito. Complimenti. L’Italia dei valori. Ma mi faccia il piacere.

Non è che Di Pietro sia poi tanto diverso da Berlusconi, quanto al pensare le dinamiche del consenso e di ciò che tiene insieme una forza politica. Certo, la differenza di budget tra i due leader si è vista tutta in queste ore. Ma per il resto…

Ma chiediamoci tutti come è possibile che un parlamentare possa essere comprato. E non accontentiamoci di rispondere che il problema è solo la presenza di qualcuno che compra. Il problema è la formazione della classe politica e la selezione dei politici nei partiti. Il problema è la mancanza di una vera sanzione sociale a questi comportamenti.

Il problema è che uno che si angustia riguardo all’estinguere un mutuo che probabilmente non è stato un grande affare non dovrebbe neanche pensare, non gli dovrebbe neanche passare per l’anticamera del cervello di risolvere tutto andando a caccia di uno scranno in parlamento. Il problema è uno come Pionati che va a fare moral suasion dicendo “vuoi morire?” Cioé vuoi perdere la tua poltrona, perché se il governo cade non avrai nessuna certezza di essere riconfermato nelle prossime liste? Che dire, mi deve piacere per forza che i parlamentari parlino tra di loro in questi termini? Che pensino all’uscire dalla Camera o dal Senato come a una “morte”? Ma che cavolo hanno di cosi magnetico questi palazzi? Ma verrà mai un tempo in cui si penserà a passare da quelle poltrone come a un momento della propria vita di politico e, hai visto mai, di cittadino?

Voglio dire, il problema siamo anche noi. Io non provo nessun sollievo, non riposo nella mia buona coscienza pensando che questa classe politica fa schifo. Da una parte non mi sento presuntuoso a pensare che piuttosto di fare una figura come quella di Scilipoti che va alla chiama, abbassa le spalle da vero coniglio e dà il suo voto con tutti gli occhi di Montecitorio e d’Italia puntati addosso, piuttosto che ridurmi a fare una figura del genere non solo pagherei il doppio di quello che pago di mutuo, ma mi farei impiccare.

Però penso anche che al caso Scilipoti io non sono estraneo. Non mi sento più nobile, anche se so che non potrei mai fare come lui. Quello mi rappresenta. Quello rappresenta me, anche se non sono andato a votare, anche se non c’è il mio contributo all’elezione di nessuno degli attuali rappresentanti del popolo. Ma in tutto ciò che ha portato alla creazione di questa situazione politica io ci sono. Non posso chiamarmi fuori. Non posso dire io non c’entro. Non posso dire io ho voglia di andare all’estero. Andrei volentieri all’estero, ma non per fare lo schifato che se ne va da un paese arretrato e non all’altezza delle proprie attese. Non posso dire non voglio più avere a che fare con la politica, con questa politica. Non posso dire meglio dedicarsi alla cultura, rintanarsi a leggere poesie o andare alle mostre. Non posso dire voglio soltanto pensare a lavorare. Non posso pensare mi ritiro in campagna.

Vorrei pensare a una politica che si riscatta non dalle brutte figure, ma da questo senso claustrofobico, da questo pensare a se stessa come incarcerata nei palazzi, nella conta dei voti, nelle trattative estenuanti per strappare una sopravvivenza che non corrisponde più a qualcosa di reale. Credo che la passione politica sia qualcosa di radicalmente diverso dall’impeto che esplode in un coro da stadio all’annuncio di una fiducia o di una sfiducia.

8 Comments »

  1. no, finché non mi permetteranno di nuovo di scrivere il nome di chi voglio mi rappresenti in parlamento io non mi sento in colpa per nulla, e non ci sarà mai la “punizione sociale” di cui parli.

    Non sento nessuna delle cose che dici, non ho nessuna colpa perché non ho nessun mezzo per sanare la situazione. E come sempre mi accade quando accade qualcosa e io non ho mezzi per evitarlo, mi incazzo di brutto. Quindi se dici che è anche colpa tua, vorrà dire che mi incazzo anche con te.

    Comment di Tambu — 15 Dicembre 2010 @

  2. non ho parlato di colpa, ho parlato di “non estraneità” a un problema. certo, la legge elettorale va cambiata e la preferenza darà più possibilità di scelta (e di sanzione, se non sociale, almeno elettorale), ma dubito che possa risolvere alla radice.

    Comment di alessandro — 15 Dicembre 2010 @

  3. Al di la di tutto non possiamo che notare, guardando il sito dell’On. Scilipoti, che lui starà con gli Italiani ma di certo non STA’ con l’italiano nel senso di idioma. Probabilmente ha studiato al CEPU (appunto…)

    Questo uomo ridefinisce con la sua stessa esistenza le categorie della comicità.

    Comment di GioCar — 15 Dicembre 2010 @

  4. in effetti… :-) penso che un monicelli ai tempi d’oro ne sarebbe stato entusiasta.
    ma non è male neanche di pietro che in prima battuta, alle prime notizie della possibile dissociazione del suo deputato, ha commentato: “mi fido di lui, è un valente omeopata”. allora diciamo che scilipoti ha applicato all’opposizione il metodo dell’aggravamento omeopatico…

    Comment di alessandro — 15 Dicembre 2010 @

  5. Bene fai a evocare Monicelli. Il suo cinismo crudele continua ad offrire uno dei ritratti più convincenti di questo paese di merda (per usare una metafora). Perché uno come Scilipoti o ne ridi in modo amaro o lo vai a cercare e lo carichi di bastonate. Purtroppo solo la prima opzione è (almeno per il momento) legale…

    Comment di GioCar — 15 Dicembre 2010 @

  6. questo non è un paese di merda. neanche come metafora :-)
    è un paese complicato.

    Comment di alessandro — 15 Dicembre 2010 @

  7. Oggi il massimo che riesco a concedere è che è un po’ tutti e due

    Comment di GioCar — 15 Dicembre 2010 @

  8. ovvìa, apprezzo lo sforzo :-)

    Comment di alessandro — 15 Dicembre 2010 @

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