Cronachesorprese

10 Dicembre 2010

Colpire Ar Core

Filed under: news factory,parole, non fatti — alessandro @

Sarà vero quello che dice Travaglio, che Berlusconi ha fregato Renzi invitandolo ad Arcore?
Dipende.

Chi pecca per troppa ingenuità in questo caso? Renzi che concede a Berlusconi l’immagine del leader che sa riconoscere i giovani di valore al di là degli schieramenti? O Berlusconi che concede a Renzi l’immagine del giovane ambizioso che si può permettere di andare nella tana del lupo senza smettere di parlarne da avversario totale, senza compromessi?

Non lo so. Però mi sembra quasi superstiziosa la posizione di Travaglio. “Se tocchi la tana del bunga bunga sei fregato, sei lordato”. Ma che ragionamento è? Forse per un giornalista o per un comunicatore ha un senso, per un politico un po’ meno: il politico, e soprattutto il politico con responsabilità di amministrazione, va dove può ottenere dei risultati. E ci sono dei momenti e delle circostanze in cui il significato simbolico del luogo di un incontro ha meno importanza di quello che puoi portare a casa. Sempre ammesso, ripeto, che il gioco dei simboli sia sicuramente a detrimento del visitatore e non del padrone di casa.

Ma tra i cronisti politici italiani c’è da sempre questa tendenza a enfatizzare luoghi e circostanze dei fatti o degli incontri tra politici. Il patto del camper. Il patto della crostata. Il partito del predellino. Il linguaggio giornalistico non può fare a meno di coniare queste espressioni, ha una sua utilità: la maggior parte dei lettori capisce di cosa si sta parlando senza necessità di dover ripercorrere la storia tutte le volte. Ma diventano anche facilmente giudizi moralistici, quasi dei marchi di scelleratezza.

Non so quanto queste abitudini giornalistiche aumentino l’attitudine critica dei lettori. Per capirlo si potrebbe fare un bel sondaggio e chiedere: Renzi è andato a trovare Berlusconi ad Arcore per trattare o discutere di cosa? Se la maggior parte di quelli che erano al corrente della visita ne sanno anche spiegare l’occasione e il motivo, l’insistenza di Travaglio e dei giornalisti come lui sul “si fa o non si fa, è sconveniente o no” ha un senso. Altrimenti no.

Aggiornamento del 13 dicembre

Segnalo la risposta di Renzi sul suo profilo Facebook. Non so cosa c’è nel suo futuro politico, ma per me ha guadagnato dei punti. “Chi ogni due ore riposta le stesse domande ha un’emergenza affettiva preoccupante”. Già, un problema non da poco. Non capisco a cosa serve cercare un contatto più diretto con i propri politici di riferimento attraverso internet se poi non si è disposti a valutare gli argomenti e le ragioni. Renzi ha risposto alle obiezioni. A mio parere l’ha fatto in maniera convincente. Ma chi non è convinto dovrebbe ribattere approfondendo la propria obiezione, non riproponendola tale e quale. Questa ostinazione è un buon esempio di moralismo politico. Difficile scegliere tra questa incapacità dialettica e l’appecoronamento dei fan inossidabili di Silvio. Continuo a sperare in altro.

Aggiornamento del 15 dicembre

A chi avrà voglia di storcere il naso anche per il libro in uscita nel 2011 per Mondadori ricordo, in primo luogo, la polemica di qualche mese fa, e in secondo luogo di andarsi a vedere l’elenco di tutti i duri e puri che hanno pubblicato e continueranno a pubblicare per la stessa casa editrice.

4 Comments »

  1. Non ho seguito bene la vicenda. L’unica considerazione che mi viene da fare però è che se un sindaco deve incontrare un presidente del consiglio per discutere di questioni importanti riguardo la sua città, per chiedere risorse o per cose comunque inerenti alle rispettive cariche istituzionali, le sedi istituzionali per farlo esistono, e non sono la residenza privata del premier. A me interessa relativamente poco se i signori Renzi e Berlusconi si frequentano, però il sindaco di Firenze e il Premier non devono vedersi in una sede PRIVATA per discutere di affari PUBBLICI inerenti ai loro RUOLI ISTITUZIONALI: Accettare questo è piegarsi ad una logica ahimè diffusa in cui la politica è affare privato degli eletti. Se è così allora non voglio votare, voglio il re con i suoi vassalli!

    Comment di GioCar — 14 Dicembre 2010 @

  2. sì, è l’obiezione che hanno fatto tutti. obiezione sensata, ma che non segna un limite invalicabile.
    tra l’altro in un giorno in cui abbiamo dovuto constatare che la politica attuale si regge tutta su trattative e discussioni al di fuori delle sedi istituzionali, un sindaco che va a chiedere qualcosa di importante per la propria città (e non a pietire una grazia, ma a far presente la necessità di un semplice nulla osta che solo il governo può dare) nel luogo in cui il presidente del consiglio si trova e/o si fa trovare, mi sembra il minore dei problemi. nei luoghi e nei tempi: perché i tempi per il milleproroghe sono ormai molto stretti.
    anzi. incredibile e per certi versi bello, rivoluzionario che ad arcore per una volta non si sia parlato di figa.

    Comment di alessandro — 14 Dicembre 2010 @

  3. Per me invece segna un limite che vorrei invalicabile. Ritenendo che uno dei punti di rottura della politica sia stata la sua personalizzazione, trasformando quello che continuo a pensare dovrebbe essere un confronto di IDEE (e non di ricette o di programmi ma proprio di idee, di idee di società da cui tutto il resto deriva) in un confronto di individui tra l’altro giocato con i mezzi della pubblicità – Berlusconi (ma prima di lui probabilmente il suo padrino Craxi) ha portato questa cosa all’eccesso, uno dei problemi della sinistra è di essercisi piegati, con in più il problema di rinunciare in buona parte almeno alle idee e di non avere un bel personaggio televisivo da proporre – per me quello delle udienze a casa deve essere un limite da non valicare. Che Renzi vada ad Arcore ma davvero, a parlare di figa. Sennò riaffermiamo il ribaltamento che nelle sedi istituzionali ci si portano le zoccole (accaduto) e che di affari pubblici si parla a cena a casa (accaduto pure questo). Sintetizzando: viva la figa (e nel giorno che segue l’outing del premier sulle tematiche gay: viva a tutti gli OSU (orifizi sessualmente utili))

    Comment di giocar — 15 Dicembre 2010 @

  4. :-) l’outing di berlusconi mi ha fatto venire in mente quei due comici alla tv inglese che lo prendevano in giro. ora non trovo il video, quando ho tempo lo cerco meglio.
    per prima cosa, la differenza tra renzi e altri è che di questo incontro abbiamo avuto notizia. di altri, magari su questioni ben più delicate, non l’avremo mai.
    non sono d’accordo. la personalizzazione della politica non piace neanche a me. ma la politica non è sempre e solo dialettica, purtroppo. la politica è anche battaglia. ora sicuramente si può fare il possibile perché sia sempre meno battaglia e sempre più dialettica, ma quando è battaglia non si può fare finta che non lo sia e fuggire. e spesso un politico non ha la possibilità di scegliere il campo di battaglia.
    il precedente che ha fatto sentire in diritto berlusconi di invitare il sindaco di firenze a casa sua è stato un episodio in cui, a parti invertite, renzi ha rispettato perfettamente il protocollo. berlusconi si trovava in prefettura a firenze, ovvero nella sede di rappresentanza del governo, costretto a un’attesa di qualche ora, e renzi per “cortesia istituzionale”, come ha detto, è andato a trovarlo. ma anche in quel caso qualcuno ha storto il naso.

    Comment di alessandro — 15 Dicembre 2010 @

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