Cronachesorprese

5 Ottobre 2010

Fli vs Pdl? Il sospetto dei sospetti

Filed under: cronache — alessandro @

E quindi Fli è ufficialmente in gestazione. Mah.

Sto per scrivere un post dopo il quale potrei fare domanda di iscrizione all’albo dei complottisti.

Ma la domanda verrà respinta, perché non potrò soddisfare uno dei requisiti essenziali: presentare come verità acclarata ciò che è solo un’ipotesi. E poi non ci metto neanche tanto il cuore: mi diverte e basta, è soltanto un’ipotesi da laboratorio.

Mettiamo che il dissidio Berlusconi – Fini sia soltanto fittizio. Si sono messi d’accordo e fanno finta di litigare.
Perché lo fanno? Le ragioni sono molte.

La prima (e a mio parere la più importante) è che il malcontento all’interno del Pdl è reale. Sono partiti male l’anno scorso e si sono accorti di aver fatto una struttura troppo verticistica. Una scissione era un pericolo incombente: tanto valeva farla uscire e guidarla dall’alto.
Fini dunque ha fatto consapevolmente la parte del peone che rovescia il tavolo, Berlusconi ha fatto consapevolmente la parte di quello che s’indigna e richiama alla volontà degli elettori. Ma appunto, tutti e due sono d’accordo nel dire che il mandato degli elettori è inviolabile. Parlano di elezioni un giorno sì e uno no. Ma nessuno dei due si decide a fare il passo che porterebbe davvero alle elezioni.

La seconda ragione: la crisi economica imperversa e governare nei prossimi anni sarà proibitivo. Lo sarebbe per chiunque. Una rottura nella maggioranza è il modo migliore per giustificare vuoti di governo e passi falsi, che ci sono stati e ci saranno.

Terza: la successione a Berlusconi è un problema che va posto, prima o poi. Fini è un tattico e ha deciso che questo è il momento buono per candidarsi. Berlusconi è talmente pieno di sé che non può ammettere di avallare attivamente una successione a se stesso. Quindi ha concordato con Fini una finta separazione, da ricomporsi quando verrà utile e tale da dover prendere atto, a un certo punto, di una candidatura “di fatto” che giustifichi nelle superiori ragioni dell’unità della coalizione qualcosa che i berlusconiani di stretta osservanza non potrebbero mai accettare in altro modo.

Quarta: la crisi di leadership a sinistra permane, contro ogni più rosea previsione del gruppo dirigente del Pdl. Non ce la fanno proprio quelli là a esprimere un leader, e a tratti se ne vantano pure. Allora, idea geniale a destra: il leader lo creiamo noi, anche per la sinistra!
Ie famo vede (questo è un tipico gioco romano, la lega è esclusa) cosa vuol dire fare opposizione a Berlusconi. Così da una parte riassorbiamo gli elettori scontenti della deriva stalinista berlusconiana che si sentiranno tranquillamente rappresentati da Fli e continueranno a portare voti alla coalizione, da un’altra parte gettiamo ancora più scompiglio nelle file nemiche, togliendo al Pd quel poco di visibilità che gli rimane. Forse nel “saldo” finale i voti saranno anche qualcosa di più di quelli attuali.
Credo che dal punto di vista psicologico Bersani e Di Pietro abbiano in qualche modo mostrato di temere questo scenario, alzando i toni (come non avevano mai fatto) nel dibattito per il voto di fiducia della settimana scorsa. Un modo per dimostrare a se stessi di esistere, nonostante tutto. Praticamente una scenata di gelosia verso l’esplicito apprezzamento di molti degli elettori di sinistra alla scelta di Fini.

Potrei continuare. Potrei notare ad esempio che tutta la storia della casa a Montecarlo è talmente pretestuosa che non si spiega neanche con lo stile del Giornale di Feltri: del resto pensate a come ha risposto Fini nel videomessaggio. Non ha contrattaccato, si è solo difeso. Dopo aver annunciato grandi rivelazioni che non ci sono state. Ma lo penso solo io che è un po’ strano, che suona falso?
Potrei continuare, dicevo, ma questa sera mi fermo qui. La politica nazionale, almeno quella che ci rappresentano, quella piccola fetta che ci fanno vedere, mi sembra sempre di più una cattiva recita. E non sto dicendo che la politica che non ci raccontano e che non vediamo è “sporca”, noto solo che la politica vera forse non è adatta alle telenovelas che ii telegiornali trasmettono senza mai arrivare a una fine, come si addice a una vera soap. Gli inserzionisti, tra l’altro, potrebbero lamentarsi.

Sospetti come questi sono legittimi. Che siano fondati è tutta un’altra storia, ed è noiosa. Ciò di cui abbiamo bisogno è soltanto un complottista doc, non un dilettante come me, che lavori alacremente sull’ ipotesi. L’uomo non è mai andato sulla luna, nessun aereo è caduto sul Pentagono e Berlusconi e Fini sono più amici di Bush e Bin Laden.

Quasi quasi entro nella parte e mi diverto. Poi scrivo un libro e divento ricco.

8 Comments »

  1. Hai messo in fila le riflessioni che sto facendo da parecchio tempo e che non avevo ancora organizzato in modo coerente. Se non andremo a votare – come non andremo – per quanto mi riguarda avremo la conferma del tuo scenario che da ardita tesi complottista passerà a corretta ed indiscutibile analisi degli eventi. Il fatto che nessun editoriale mainstream (compresi i tediosi retroscena “sotuttoioadessoviracconto” alla d’avanzo) abbia già rilevato la cosa è una ulteriore prova. Prendiamo atto che siamo davvero nel mondo del “non si dice, quindi è vero”

    Comment di GioCar — 6 Ottobre 2010 @

  2. il fatto che io abbia messo giù le mie riflessioni non garantisce che le abbia organizzate in modo coerente ;-)
    sì, sono proprio curioso di vedere cosa succederà in primavera. non penso però che basterebbe non andare alle elezioni per verificare la mia ipotesi. di sicuro a nessuna delle due parti conviene essere additata come “causa” del ricorso alle urne, quindi ora come ora potrebbe essere soltanto un gioco di logoramento.
    però è davvero stupefacente che non si parli più di opposizione vera al governo. scomparsa dal dibattito politico. sono tutti attenti soltanto a capire “cosa faranno ora fini e i finiani”.

    Comment di alessandro — 6 Ottobre 2010 @

  3. Ma soprattutto: F sta per futuro, L sta per libertà, che cosa mi rappresenta la I?

    Comment di Galliolus — 7 Ottobre 2010 @

  4. “I” sta ovviamente per Italia. Comunque anche la scelta del nome secondo me rafforza l’ipotesi complottista del padrone di casa. Un nome che nella sua general-genericità davvero brilla.

    Futuro: il presente, fra poco. E fra un altro po’, il passato. Appunto

    Libertà: e che ve lo dico a fare… qualcuno è contrario? qualcuno sa che voglia dire? qualcuno ci crede ancora?

    Italia: e che, poteva mancare?

    Insomma non è che trasmetta una grande sensazione di novità!

    Comment di GioCar — 8 Ottobre 2010 @

  5. sì, “futuro e libertà per l’italia“. onestamente il nome non lo trovo male, rispetto a tutte le altre sigle uscite negli ultimi vent’anni.
    la cosa che non mando giù è che si facciano chiamare, e vengano chiamati, “futuristi”. giù le mani. non rompete i boccioni :-)

    Comment di alessandro — 8 Ottobre 2010 @

  6. (attenzione – segue sciupùn de futa) Io invece lo trovo un nome assolutamente inutile, che non dice nulla. Partito Comunista voleva dire qualcosa. Potevi essere d’accordo, oppure no. Idem Democrazia Cristiana. Persino il PSDI aveva un nome che voleva dire qualcosa (il partito no ma stiamo parlando di nomi). Invece oggi i nomi dei partiti non vogliono dire più niente, per lo più. Popolo della libertà. Partito Democratico. Mo’ pure questo… Chi non vuole avere un futuro? Chi non è per la libertà? Qualcuno è contro la Democrazia (beh io in effetti sono sempre meno a favore… diciamo che la trovo superata) E quale fra gli elettori (almeno con la legge attuale) non è Italiano? Insomma il richiamo è a categorie troppo ampie e condivise per avere senso. Pur non essendo Leghista trovo che almeno un nome come Lega Nord qualcosa voglia dire, già sul nome si può dire “no, mi fate schifo”. Anche a SEL non perdono facilmente quella ELLE finale. E non diciamo che è la conseguenza della morte delle ideologie, perché (a) non sono morte e (b) fossero morte solo da noi? Perché in molti altri posti al mondo i nomi dei partiti ancora qualcosa lo dicono (e magari pure i partiti)

    Comment di GioCar — 8 Ottobre 2010 @

  7. ( :-D bello lo “sciupùn de futta alert”, mi sa che lo userò anch’io).
    sono d’accordo, non a caso ho limitato la considerazione agli ultimi vent’anni. ma tralasciando tutta la questione delle ideologie vive, morte o morte viventi, prendo atto che il nuovo corso della cosiddetta seconda repubblica è che i nomi dei partiti devono essere degli slogan, se no puzzano di vecchio.
    del *nome* fli non mi dispiace il forte accento sul futuro. forse non è un nome che ha un grande “futuro”: è efficace nella situazione attuale della destra, perché pone la questione di una prospettiva che vada oltre l’aggregazione attorno all’attuale leader. è un nome dialettico: popolo della libertà, comincia a pensare se vuoi un futuro o ti basta l’uovo oggi (marcio) del “meno male che silvio c’è”. questa è una questione vera e importante. poi sui mezzi e sugli uomini (sempre che la mia ipotesi sia solo un esercizio di stile) che dovrebbero dare una risposta soddisfacente non mi pronuncio, ma non c’è dubbio che a destra la domanda è giusta, e io, da potenziale elettore di una destra deberlusconizzata, l’ho sempre detto.
    quindi tu voteresti per un partito che si chiama “sinistra e…”, puntini compresi? ;-)

    Comment di alessandro — 9 Ottobre 2010 @

  8. […] conti delle scadenze elettorali) da Berlusconi, ammesso e non concesso che ne abbia la volontà. L’ipotesi fantapolitica che avevo fatto qualche anno fa ai tempi della scissione di Fini rischia di essere perfettamente verificata con […]

    Pingback di Cronachesorprese » It’s Renzi time — 13 Febbraio 2014 @

RSS feed for comments on this post. TrackBack URI

Leave a comment


Powered by WordPress. Theme by H P Nadig