Cronachesorprese

19 Maggio 2010

Inapplicabile punto net

Filed under: il viandante digitale — alessandro @

Avrei voglia di scrivere qualcosa di illecito o di potenzialmente lesivo della dignità umana contro il ministro Maroni, che si è già rimangiato il proposito dello scorso dicembre di proporre una disciplina su internet senza scavalcare la magistratura nella sua prerogativa di decidere eventuali oscuramenti di contenuti. Vorrei, ma mi tratterrò.

Tanto questa iniziativa è come tutte le altre tentate dai governi negli ultimi dieci anni: inapplicabile. Non voglio abbassare la guardia e non sottovaluto il corollario di base alle leggi sulla stupidità di Carlo Maria Cipolla. Solo uno stupido poteva pensare di chiedere ai provider di fare i poliziotti dei contenuti e, dice il corollario, “una persona stupida è più pericolosa di un bandito”. Mettiamo che i banditi siano al Governo: il problema vero sono i troppi stupidi chiamati a fare lavoretti da nulla come produrre un “codice di autodisciplina” per indurre altri ad autodisciplinarsi “su base volontaria”, e non chiamiamolo paradosso perché il paradosso è una cosa seria. Il nome giusto è un altro: stupidaggine.

Però l’ostacolo concreto a questo tentativo di introdurre la censura in internet (sempre per dare alle cose il loro nome: onestamente, in che altro modo potremmo chiamarla?) è abbastanza grosso da essere rassicurante. Convincano tutti i provider, e specialmente quelli non italiani, a spendere le risorse necessarie per filtrare i contenuti e prendere i provvedimenti del caso. Quali contenuti, poi? E in base a quali criteri?

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