Cronachesorprese

10 Gennaio 2010

Appunti dai primi dieci giorni del decennio

Filed under: cronache — alessandro @

Notte di Capodanno a Bologna. Non voglio più sentir dire che Genova è una città morta o che non sa accogliere. Mi aspettavo di darmi al bel tempo di osteria in osteria e invece i locali aperti intorno a piazza Maggiore erano pochissimi e ovviamente affollati all’inverosimile. E sì che di gente in strada e in piazza ce n’era. Buono il concerto Negrita – Dalla – Stadio, buone le altre iniziative in giro per le diverse piazze animate (bellissime le street band), ma organizzazione deludente e non all’altezza della fama di Bologna.

Dublino sotto la neve. Funziona tutto. Che strano :-) Le strade erano gelate ma i servizi impeccabili.
Mi sono fermato nel punto mediano tra Saint Patrick e Christ Church a osservarle entrambe. Una breve distanza le separa, ma una media tra ciò che senti entrando in una e ciò che senti entrando in un’altra non è possibile e questo probabilmente spiega tante cose della storia d’Irlanda. Ma non spiega che ci fanno un gatto e un topo mummificati in mostra nella cripta della Christ Church.
I pub sono in media più interessanti di gran parte di quelli londinesi, se si eccettua l’evidente sfruttamento turistico di alcuni in Temple Bar. La Porterhouse è un’esperienza: tre piani, musica dal vivo e una fantastica selezione di birre da tutto il mondo che però passano in secondo piano di fronte all’ottima birra della casa.
Lo Storehouse della Guinness è da provare, per almeno due ragioni: sentire il sapore che ha la pinta cui hai diritto alla fine del tour che è diverso da quello della Guinness trasportata in giro per il mondo, soprattutto dopo aver sgranocchiato un po’ di orzo tostato al punto giusto; guardare Dublino dal Gravity bar, uno dei migliori panorami sulla città (ancora meglio se al momento esatto di un bellissimo tramonto invernale, come è capitato a me).
Le soup of the day con il freddo diventano una risorsa fondamentale e sono meglio delle omologhe inglesi. In tre giorni e mezzo non ho mangiato quasi altro (oltre all’Irish breakfast nella mia ottima guest house). In particolare una di funghi e castagne, con il suo bravo pane nero, si fa ricordare ancora con gratitudine e bisognerà provare a riprodurla in qualche modo. Con una veloce ricerca ho trovato queste ricette di zuppe irlandesi, proverò ad aggiungere le castagne a quella di funghi e vediamo che viene fuori, poi vi saprò dire :-)
Music is everywhere. È vero quello che ho sempre sentito dire. Tutti gli irlandesi cantano o suonano. I locali che fanno musica (e buona musica, non solo quella tradizionale) sono tanti. Se penso che sono capitato in una delle settimane meno “animate” di tutto l’anno mi chiedo che succede in estate, o durante la festa di San Patrizio. Anche quelli meno bravi per strada hanno sempre qualcosa per cui vale la pena fermarsi un attimo ad ascoltare. In Temple bar mi sono imbattuto in questo strano trio: scusate la scarsa qualità delle immagini e non fate troppo caso all’andamento lagnoso dell’accompagnamento, ascoltate per qualche secondo la voce del ragazzino. Mi sono dovuto avvicinare per capire che era lui che stava cantando.

Befana e dintorni a Londra. Neve anche nella capitale inglese, freddo becco e occasione irripetibile per una full immersion al British Museum che ancora mi mancava, un viaggio nel viaggio. Ma c’è stato anche il tempo per la casa di Dickens e per la National Portrait Gallery, interessante più per la storia inglese che per la qualità della maggior parte delle opere in mostra (vabbé ci sta anche qualcosa di un certo Van Dyck, ma niente di paragonabile ai capolavori che si trovano nella vicina National Gallery). Sempre alla Portrait ho visto la temporanea From Beatles to Bowie, tante belle foto della swinging London presentate anno per anno. Protagonisti principali i Beatles e gli Stones e le carrettate di… modelle e non che li seguivano ovunque, ma anche alcune foto decisamente meno glamour dei primissimi Who, o i backstage di Hendrix, dei Kinks, dei Bluesbreakers e di tanti altri. Anche tanti solisti e gruppi poco conosciuti. Segnalo ad esempio a qualcuno a caso tra i miei lettori i Searchers :-)
Ormai ho preso il vizio dei teatri e dei musical. I prezzi sono ancora altini per un Billy Elliott o un Oliver, così ho ripiegato su un ottimo Dirty Dancing. Ogni cosa è buona: la qualità media delle produzioni londinesi da tutti i punti di vista (cantanti e/o ballerini, coreografie e soluzioni sceniche) è talmente alta che non è tanto importante vedere l’ultima novità. Almeno non lo sarà finché non avrò esaurito tutti i “classici”…
Uno spettacolo al quale non si può non partecipare (attivamente) nei primi giorni dell’anno è quello dei saldi in Oxford street e dintorni. La differenza tra il singolo acquisto che conviene (veri ribassi fino al 70%, posso testimoniarlo avendo visto gli stessi articoli nelle stesse vetrine a novembre) e la somma degli acquisti che ti rovina è uno di quei misteri della vita che bisogna accettare con stoica rassegnazione.

6 Comments »

  1. Indimenticabile la Guinness al Gravity bar. che belle vacanze caro amico, bentornato! sono d’accordo anche sul fatto che Genova non è una città morta come si crede. Prendendone le distanze appare presto chiaro, soprattutto in occasioni particolari

    Comment di barbara — 11 Gennaio 2010 @

  2. ti ricordo pubblicamente che mi sei debitore di una puttanesca, ma posso accontentarmi di assaggiare uno dei tentativi di zuppa di castagne e funghi, singolare convergenza tra i dublinesi e gli abitanti dell’appennino ligure :-)

    Comment di estrellita — 11 Gennaio 2010 @

  3. ok :-) intanto stasera, non disponendo di castagne, ho cominciato il training con funghi e piselli. abbastanza soddisfatto dell’esperimento, bisogna solo mettere a punto qualcosa…

    Comment di alessandro — 11 Gennaio 2010 @

  4. Ho fatto in Irlanda l’unico viaggio serio della mia vita, ma è il posto dove vorrei tornare. E se tornassi, sarebbe un po’ come tornare a casa.

    (Consiglio: la prossima volta, spingiti più all’interno.)

    Comment di Galliolus — 14 Gennaio 2010 @

  5. mmmmm…. acquolina per tante cose e nostalgia di tante altre (una su tutte National!!!)Tieni pronte le foto, please. Copio estrellita e ti ricordo pubblicamente che non si è ancora tenuta la cena “MariaStyle”… :-)
    &&&

    Comment di Ludi — 14 Gennaio 2010 @

  6. galliolus: certo, ne ho una voglia che non immagini. ma già dublino era gelata, figurati com’era il resto dell’isola in the countryside. intanto ho messo la bandierina nella capitale, che ancora mi mancava.

    ludi: non ho molte foto in più rispetto a quelle che ho già pubblicato su facebook, comunque le tengo pronte. la cena mariastyle dovrà attendere ancora un po’… ma arriverà :-)

    Comment di alessandro — 15 Gennaio 2010 @

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