Ho giocato due giorni fa con questa immagine davanti a una vetrina di una strada di Londra (non ricordo quale)
Sì va bene gli effetti speciali, e l’animazione in 3D e i miliardi per ricostruire il Titanic. Però quando penso a un’immagine cinematografica ben costruita penso a ben altro. A qualcosa la cui emozione poi può essere attivata o richiamata con poco, con un semplice giochino oppure con un abbozzo, come faceva Andy Warhol. E ritorna immediatamente in tutta la sua potenza. Certe immagini sono ormai nostro tessuto, non c’è niente di catastrofico o di preoccupante perché senza immagini non si vive. Ma bisogna esserne consapevoli e giocarci, guardare con affetto la nostra stessa sorpresa e quello che l’immagine mette in moto e “in gioco” di noi.