Cronachesorprese

25 Gennaio 2009

Facebooquette (Facebook netiquette)

Filed under: Weekly Facebook — alessandro @

Lo so che a molti il concetto di netiquette non piace: non è il massimo neanche per me. Enunciare regole quando dovrebbero bastare l’osservazione e il buon senso è sempre una sconfitta. Facebook però è un ambiente complesso, dove soprattutto all’inizio è facile usare impropriamente i molti strumenti di interazione.

Apro dunque oggi una nuova categoria. I miei amici su Facebook potranno leggere i post anche come nota dal mio profilo. Prenderò ogni volta in considerazione un aspetto di Facebook, e dirò quello che a mio parere è l’uso o il comportamento migliore. Saranno naturalmente solo consigli e punti di vista personali, spero condivisibili. Spiegherò come cerco di comportarmi io: anche se scrivo in forma imperativa non voglio dire nulla di perentorio e non faccio rimbrotti a posteriori a qualcuno :-)

Qualcuno pensa che con FB si stia esagerando. Mettiamola così: è la prima volta che in Italia si può ragionare sulle interazioni nel social web senza escludere nessuno. Non è tanto importante cosa o quanto si riesce a comunicare su Facebook: niente o nessuno è automaticamente stupido o intelligente per il fatto di essere lì. Ciò che importa è che questo strumento sta dimostrando di incidere davvero sul modo di usare internet, e di essere uno strumento che sta dignitosamente e discretamente al servizio dei rapporti umani. Chi segue il web da sempre non può guardare con sufficienza questo fenomeno, a meno che non guardi con sufficienza da sempre il web stesso. FB come moda passerà, ma non prima di aver lasciato il segno: come è successo per i blog, che finalmente sono passati di moda ma hanno cambiato a tanta gente il modo di stare su internet, e cominciano ad essere una cosa normale per tutti.

24 Gennaio 2009

Rumino pride

Filed under: semiminime — alessandro @

Appena sentita nella rubrica Gusto del Tg5.
Uno chef sta preparando un’insalata mista, ben disposta nel piatto per far vedere tutti gli ingredienti, sulla quale metterà alla fine soltanto una goccia di aceto balsamico.

– Quindi lei non mette olio e non lo consiglierebbe?
– No, credo che sia importante riscoprire il valore della masticazione dell’erba

%-)

22 Gennaio 2009

Imperfetto piucchesufficiente

Filed under: Il postulante de-genere — alessandro @

Sono contento perché con il post di ieri, nonostante gli zero commenti, ho per altre vie la certezza di aver già fatto trottare un bel po’ di lurker, nonché di aver colto nel segno. Ho visto oggi l’articolo di Repubblica con le anticipazioni sul contenuto della canzone che non fanno altro che confermare quello che ho scritto ieri.

In particolare: Povia è pessimo; Sanremo è peggio di lui; le associazioni di omosessuali che hanno protestato e prevedibilmente porteranno la loro protesta in Riviera polemizzeranno su un presunto tentativo di far apparire l’omosessualità una malattia (e forse, e sarebbe davvero divertente, su un ipotetico complotto per far arrivare l’orrenda canzone all’Ariston), ma nessuno risponderà alle domande di puro buon senso come quelle che ho posto io.

Del resto non è interesse di costoro seguire il buon senso e deviare da una scelta precisa di polarizzazione del conflitto, secondo il solito schema dei cosiddetti democratici: “noi siamo i progressisti; quelli che sono contro di noi sono l’ignoranza e il passato da superare”.

Inutile seguirli. Contro questa superbia, che evita le obiezioni di buon senso tentando di buttare posizioni ragionevoli nel calderone dell’omofobia, può bastare l’imperfetto approssimativo di Povia. Il tempo farà giustizia di entrambi.

21 Gennaio 2009

Ma Luca come sta?

Filed under: Il postulante de-genere — alessandro @

Non volevo disturbare l’atmosfera natalizia seguendo la polemichetta suscitata dalle associazioni dei gay sulla canzone di Povia selezionata per Sanremo. E anche oggi, smantellato il presepe, non mi sogno neanche lontanamente di difendere Povia, che aborro con tutto il mio essere. Per quello che mi riguarda ha toccato il fondo da tempo. Non sopporto lui come cantante e musicista, i suoi bambini deficienti (per chi crede nel valore metafisico della sorpresa quell’ “oooh” è un’offesa sanguinosa) e il volare basso dei suoi piccioni (che sterminerei volentieri), ovvero il messaggio più ripugnante che si possa dare in una canzone. Altro che essere prima gay e poi macho schiantatope.
Ma parafrasando la (Pa)Tatangelo gaiamente santificata nell’anno del Signore 2008, dimmi: che male c’è? Where’s omophoby? Aspettando i prevedibili fuochi d’artificio della discussione che ci sarà sul tema quando il Festival dei Fiori aprirà i battenti, dico una cosa che non andrà bene a molti, ma non mi importa. Dico anche però che non passeranno la moderazione commenti offensivi, come purtroppo è capitato l’ultima volta che ho parlato di questi argomenti.

Nessun comportamento sessuale (che non sia violento, naturalmente) è in sé una patologia, ma tutti i comportamenti sessuali possono essere anche parte di un quadro patologico o almeno di una situazione problematica. Non vedo perché il comportamento omosessuale dovrebbe fare eccezione. Un omosessuale che non ammette la propria omosessualità e pratica l’eterosessualità probabilmente ha un problema da risolvere, no? Che c’è di strano se avviene anche il contrario? Sarà forse meno frequente, ma capita. Non sto sostenendo le teorie “riparative” o amenità del genere. Dico solo che non sempre i comportamenti sessuali messi in pratica rispecchiano i reali desideri di un individuo.
Tra l’altro, poiché il testo della canzone ancora non si conosce, non si sa se parla di “guarigione” o se fa intendere un concetto del genere. Nella frase “Luca era gay ma ora sta con lei” questo concetto non c’è, vedremo nel resto. C’è solo un’approssimazione (in quel verbo all’imperfetto) che è accettabile nel testo di una canzone, è come dire: Luca si comportava da gay ma non lo era davvero. E non me ne può fregare di meno se i gay militanti (che, non dimentichiamolo, sono solo una parte degli omosessuali) ritengono il messaggio fuorviante e diseducativo.

Pertanto mi dispiace, mi dispiace davvero ma non c’è niente di male in quello che canta quella disgrazia di cantautore. Si potrebbero fare considerazioni su quanto è malmessa la direzione artistica di Sanremo se deve ricorrere a questi espedienti per far parlare del Festival, ma è come sparare sulla croce rossa e ormai non c’è neanche più gusto.
Istigare a volare basso come luridi piccioni è invece una vera offesa ai valori più elementari della convivenza umana, ma ho aspettato invano una condanna unanime da parte dell’Onu. E il Povia ha pure vinto con quell’ignominia, che schifo! :-)

Vorrei invece spezzare una lancia a favore di un’altra causa che è stata sollevata tempestivamente da uno dei blogger di blogosfere: ma questo Luca può continuare a passarne di tutti i colori nell’indifferenza generale? Vogliamo fare qualcosa per questo povero cristo o aspettiamo la prossima canzone per avere sue notizie? Fondiamo un’associazione, o almeno un gruppo su Facebook che ormai non si nega più a nessuno, cavolo.

20 Gennaio 2009

Touchable

Filed under: cronache — alessandro @

La comunicazione, non ci sono caz[z]i, non è chiacchiera. La comunicazione così è tutto. Vedrai :-)

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