Qualche giorno fa Spinoza titolava: non fate l’onda. Pare che non l’abbiano ascoltato.
Va bene, questa è un po’ una cattiveria. Ma leggere certe cose mi fa torcere le budella. Anche perché penso al resto, penso alle belle immagini che ho visto per le strade, penso che studenti medi e universitari hanno ragione a farsi sentire, indipendentemente dall’occasione che ha suscitato il movimento e dalle ragioni contingenti della protesta. Pensavo: vabbé, togliamo la scontata politicizzazione, in fondo è un fatto secondario. Togliamo anche gli slogan ancora più scontati e ingiusticati sulle varie presunte “privatizzazioni”. C’è molto di buono. C’è soprattutto il sacrosanto diritto di dire che la scuola e l’università italiana, oggettivamente, girano a vuoto. Mi piacciono molto le lezioni in piazza o in altri luoghi: ho visto ad esempio che a Roma degli studenti di Scienze politiche hanno organizzato una lezione in un autobus, coinvolgendo gli altri passeggeri.
Però questi documenti sono un segnale d’allarme: distacco dalla realtà. Probabilmente non di tutti, ma di una parte, quella parte che in queste occasioni decide di diventare professionista della protesta e domani chissà, della politica. Penso a quella schizofrenia che già era evidente agli occhi di Pasolini. Tutto già visto, purtroppo. Speriamo che sia solo la spuma dell’onda, che scompare in un attimo.
viva spinoza :-)
Comment di alga — 18 Novembre 2008 @