Biglietti, fogli, spiccioli della valuta estera che non sono riuscito a spendere, scontrini e ricevute di ogni genere. Dai bagagli debordanti, fatalmente più voluminosi di quanto erano alla partenza, sono queste le prime schegge a scappare. A modo loro raccontano. Anche gli abiti, nel loro breve attimo di libertà tra un giorno di compressione in valigia e la bocca vorace della lavatrice che li inghiotte subito (non ho niente da mettere se non fondi d’armadio improponibili, se domani vorrò uscire sembrerà che abbia raschiato il fondo dello staccapanni della Caritas) fanno in tempo a dire ancora qualche parola in inglese.
I pantaloni beige sono impastati della pioggia e della terra della penisola di Gower in Galles. Hanno sfidato una marea e ne sono usciti, diciamo, vincitori. Le snickers marroni con le stringhe che non stanno mai allacciate si sono letteralmente consumate sull’asfalto londinese, e dovrò buttarle. Ma hanno combattuto la buona battaglia e, imbarcate con le punte un po’ all’insù, stasera sembrano quasi sorridere. Le due Lonely planet sono punteggiate da macchie di caffé e di birra, oltre che delle impronte delle dita che avevano sempre da tenere qualche segno, ostinatamente, anche mentre si correva per prendere un bus o si frugava nelle tasche o nel portafogli per cercare money, tickets o qualsiasi altra cosa.
Nei prossimi giorni pubblicherò qualche post retrodatato, trascrizioni o poco più del sempre utilissimo blog analogico. Ho bisogno di riorganizzare impressioni e materiali di questa vacanza piena e complessa, che ha aumentato la curiosità per Londra e per la Gran Bretagna.
Ma le schegge sono i primi, preziosi spunti. Sono immediate e sincere. Mi fido di loro, tengono i ricordi meglio di me. Non le lascerò andare via senza che abbiano raccontato la loro storia.
Grazie a tutti. All’insostituibile squilibrata che ha reso possibile e facilitato questo bel viaggio con tutte le sue forze, alla sua amica Kiko che mi ha dato la soddisfazione di usare la sua cucina linda e perfetta per i miei terronissimi e caotici sfornellamenti, ai due genovesi che mi hanno fatto passare una bella serata e ai quali devo una cena, a Frank e M.me “Jaspary” che mi hanno fatto compagnia negli ultimi giorni (non ingannino i nomi, sono italiani…), al manipolo di avventurieri che insieme a noi hanno sfidato la pioggia e il fango di Rhossili e dintorni.
Un grazie particolare a tutti i londinesi che hanno interagito con me e hanno sopportato le mie incertezze linguistiche. Nessuno escluso, perchè ho trovato soltanto cortesia e disponibilità.
mi fai venire lo sapin… ma quello bello. bentornato!
Comment di Ludi — 26 Agosto 2008 @
eccolo, finalmente!
Comment di estrellita — 26 Agosto 2008 @