Cronachesorprese

22 Gennaio 2008

I have a dream: Mastella disintermediato, Media demastellizzati

Filed under: cronache — alessandro @

“In un paese legato allo stato di diritto non sono le agenzie di stampa e neppure i dibattiti televisivi che determinano le sorti di un governo”.

Nonostante non abbia votato per questa maggioranza (ma neanche per questa opposizione), e Prodi sia ben distante dal mio ideale di leader politico, difficile dare torto al premier su questo passaggio del suo discorso alla Camera. Come anche sul richiamo al parlamento come luogo naturale della democrazia (nel video qui sopra da 7.30 a 8.40 circa).
Un capo di governo non è certo contento se perde un pezzo del suo governo e della sua maggioranza; si può immaginare quanto sia entusiasta di apprenderlo dalle agenzie, mentre dovrebbe essere il primo a saperlo, dovrebbe avere l’ultima possibilità di far rientrare la crisi prima che chiunque altro lo sappia. A maggior ragione se il promotore della crisi è un tale che, guarda caso, ha avuto poltrone di ministro da destra e da sinistra negli ultimi quattordici anni.

Si potrebbe obiettare che anche ai tempi della presidenza Scalfaro le aule erano facilmente snobbate, e che gli studi televisivi, se non sono il massimo dell’eleganza e della correttezza istituzionale, sono pur sempre meglio del “faccio quello che voglio e neanche te lo mando a dire”. Se Mastella è campione di entrambi i metodi di elusione, Prodi non può pretendere di essere esente da critiche almeno per uno dei due. Ma il capo del governo ha fatto bene a porre la questione di metodo in questa circostanza.

Troppi politici sono ormai specializzati nelle comunicazioni ad avversari e alleati attraverso i media, anche in passaggi critici come questo. Il parlamento si chiama così, credo, perché quelli che sono delegati ad andarci “parlino” tra di loro. O no? E si parlino allora…

I politici normalmente tendono a far dire ai media quello che vogliono; in passaggi particolarmente difficili tendono a “piegare” i media a funzioni innaturali. I media non sono ambasciatori: e uso volutamente questa parola approssimativa per non usarne altre più pesanti. E mi importa poco anche di sembrare ingenuo: a volte, per poter fare qualche collegamento utile, bisogna correre il rischio di sembrare ingenui. Non sto pensando ai facili e ovvi giudizi su certe corti televisive, come quella di Vespa: non è necessario, perché basta un’osservazione tecnica sull’uso dei media. Se i politici si parlano attraverso le agenzie di stampa e la televisione, i giornalisti sono portati a forgiare i contenuti in base a questa esigenza. È inevitabile. Anche se non vogliono fare i servi di nessuno. La notizia cambia se Mastella sta raccontando ai giornali di essere uscito dalla maggioranza, o sta dicendo in quel momento alla maggioranza che se ne va. Cambia oggi, cambia domani, lentamente il limite si sposta, e insensibilmente cambia anche la percezione del limite.

Piuttosto che snaturare la mediazione giornalistica sarebbe meglio saltarla direttamente (se ne parlava a proposito della comunicazione politica su Youtube, quasi un anno fa), in modo da darle la possibilità di rimanere se stessa. Anzi di progredire in nuove forme, nel confronto e nella sfida alle fonti inintermediate.

2 Comments »

  1. Art. 7.

    Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
    I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.

    Questo è probabilmente (da sempre) l’articolo meno applicato della nostra Costituzione, causa le continue ingerenze Vaticane nel nostro Stato.

    Il Cardinale Bagnasco, l’erede di Ruini, ha definito l’Italia un paese sfilacciato, frammentato, a coriandoli, con un blocco dello slancio e della crescita economica (è un economista? non lo sapevo). Probabile che Berlusconi, oltre a Mastella, accoglierà nel suo partito pure Bagnasco (peccato per lui che i preti non possono candidarsi).

    Tra le altre cose, Bagnasco ha aggiunto che: “la famiglia è fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna” e la Chiesa “si oppone alla regolamentazione per legge delle coppie di fatto”. Ecco, lo dica pure a Casini e Fini, quelli del Family Day, che di famiglie ne hanno due (oppure a Mele, che oltre alla famiglia ha pure le donnine). L’ipocrisia, in politica, come sempre la fa da padrona.
    Il discorso di Bagnasco è proseguito con un continuo attacco al governo italiano: rifiuti, incidenti sul lavoro, 194. La Chiesa non dovrebbe fare politica, invece si è palesemente schierata con il Centro Destra (che novità, la Chiesa è sempre stata un’istituzione di destra)

    Il prete di Ceppaloni, il paese di Mastella, durante l’omelia domenicale, ha attaccato i Giudici, rei di indagare sulla famiglia del compaesano, che tanto li ha aiutati…
    Domenica Mastella era in Piazza San Pietro a fare campagna elettorale.

    Ieri sera a Porta a Porta (In Italia la crisi di governo va in onda in Tv da Vespa), Mastella ha delirato per ore. Prima ha accusato i magistrati di Santa Maria Capua Vetere di avere provocato la crisi di governo (???) poi, incalzato dai giornalisti sulla fandonia che aveva appena detto, ha replicato che la maggioranza non c’era più, ma solo tre giorni prima aveva dato il suo appoggio al governo. Cosa è cambiato nel frattempo? Mastella ha farneticato qualche parola, senza senso.

    Il progetto ceppalonico è chiaro: Mastella da tempo lavorava per il salto del fosso, appena persa la sua poltrona, ha chiuso il cerchio. Checché ne dica, l’unica cosa veramente importante per lui, è il potere. Ha accusato i magistrati di indagare su di lui! A suo parere, il ministro della giustizia e consorte, non possono essere indagati.

    Questo è Mastella, sono curioso di vedere chi deciderà di accollarselo, alle prossime elezioni.

    Comment di Nicola — 22 Gennaio 2008 @

  2. nicola, l’articolo 7 è applicato perfettamente e quelle che tu chiami ingerenze non lo sono. per il resto posso essere quasi d’accordo.
    volevo dirti comunque che non è corretto prendere un post del tuo blog e incollarlo nei commenti di un altro blog. per questa volta vada, ma il prossimo non passa la moderazione.

    Comment di alessandro — 23 Gennaio 2008 @

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