Un articolo di Panorama sul libro di Luca De Biase mi fa pensare che è una gran bella cosa quando si parla di economia e felicità insieme.
Ne sono felice :-)
Il link proposto da De Biase è degno di essere cliccato: se c’è del vero e dell’umano in teorie come la decrescita felice (e un bel pò di vero e di umano c’è, basta non cadere nel fondamentalismo) c’è da chiedersi quanto può essere funzionale a questo nuovo fattore della felicità umana, che in realtà è antico quanto il desiderio stesso di felicità, la cultura di rete che piano piano sta crescendo. Dare valore al tempo senza demonizzare la merce, o cadere per eccesso in tristezze autarchiche, perché il concetto stesso di rete è incompatibile con l’autarchia.
Quanto può essere funzionale? Io penso, spero, tanto.
20 Gennaio 2008
Si torna a parlare di felicità
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