Ma guardatela, questa Pyxis arachnoides appena nata. Non sì è ancora divincolata del tutto dal guscio e ha già un’invidiabile determinazione nello sguardo. Sarà che i rettili se ne fregano delle moine, non sono mammoni come i mammiferi. Poi quell’euro lì accanto, già sotto la zampa, la dice lunga.
Un privilegio non da poco, nascere all’Acquario di Genova. Con i tempi che corrono, una tartarughina di questa specie e di queste dimensioni non avrebbe grandi probabilità di sopravvivere nel suo luogo di origine, il Madagascar. La nota dell’acquario che annuncia la nascita di questa e di altre tre Pyxis racconta che le diecimila specie endemiche vegetali e animali del Madagascar sono oggi in pericolo per diverse cause: distruzione del 90% della foresta originaria, inquinamento, caccia, introduzione di specie alloctone. Nascere all’acquario quindi equivale a nascere ai Parioli o a Beverly hills. Alcuni esemplari se la passano proprio bene, mi sa. Questi sono i consumi settimanali di cibo per gli ospiti dell’acquario: 770 chilogrammi di pesce (sgombri, naselli e altri), 61,5 di frutta e verdura fresca, quattro di carne (for crocodiles only), un chilo e due etti di nettare (per i colibrì). Proverò a fare domanda per essere accolto in una vasca o nel “terrario”: come “terrone” (seppure a metà) potrei passare. O forse come invertebrato mediterraneo. Non peserei neanche su certi consumi che lascio volentieri agli altri, come i due chili di artemia salina (un piccolo crostaceo) e gli insetti, in particolare: 7000 drosofile, 1150 grilli, 115 tarme.
30 Novembre 2007
Born to run
1 commento »
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quattro chili di carne a settimana per i coccodrilli?
e che sono coccodrilli cingalesi quasi convertiti al vegetarianesimo?
e siamo sicuri che le tarme siano 115 e non 116 con quella del cappotto dell’ultimo vecchio visitatore?…;-)
Comment di cybbolo — 1 Dicembre 2007 @