Chiamato in causa da Tambu in modo del tutto inopinato ma, devo dire, gratificante, dico la mia sulla questione "influente – popolare". Un blog può essere popolare ma non influente, dice Tambu: altro è poter vantare petabyte di banda occupata dagli accessi contemporanei, altro è occupare altrettanta banda neuronale (e perché no, passionale) dei navigatori.
Credo che Tambu abbia ragione e che sia un errore tentare di assimilare la rilevanza, problema tipico di un motore di ricerca che deve presentare contenuti il più vicino possibile alla richiesta dell’utente, con la capacità attrattiva, problema tipico di un servizio web, sia un sito, un blog o altro. Sono due grandezze affatto diverse, e mi sembra una forzatura usare il criterio guida che definisce la metrica di una come valido anche per l’altra. Il ragionamento di Google è: se un sito ha tanti link in entrata vuol dire che è tenuto molto in considerazione dai navigatori, vuol dire che è autorevole o che in qualche modo risponde a un loro bisogno meglio di altri. La link popularity secondo Google non è altro che questo: è un dato di fatto indiscutibile, che nulla dice sulla rappresentatività della risorsa web in senso lato. Le classifiche di Technorati e di altri, invece, tendono a conferire un valore sociologico ai risultati della loro attività di ranking, ma il criterio ispiratore è lo stesso che usa google, magari con qualche aggiustamento. Ma allora non ha senso parlare di influenza. Perché se ne parla? Perché, presentando i blog prevalentemente opinioni e weltanschauung, si ritiene doveroso indicare i nodi più frequentati al navigatore medio, che si presuppone disorientato dalla coralità poco sinfonica della blogosfera, dal pullulare di proposte e punti di vista di una varietà quasi allucinogena.
Ma è davvero utile? Davvero è l’approccio più interessante a questo universo? Non lo so. Ci devo pensare, ma a naso risponderei di no. Non so se rientro nella media, ma non penso alla blogosfera come a un insieme di antenne tra le quali dovrei individuare la raiuno o la canalecinque della situazione. Certo, ci sono dei blog che leggo più volentieri e che considero molto autorevoli. Ma ci sono arrivato un po’ per caso un po’ seguendo amicizie e suggestioni del tutto personali, e se mi chiedessero quali sono i cinque o sei blog che ritengo più autorevoli degli altri, so che non potrei formulare una risposta soddisfacente. La blogosfera è un prisma, un aleph, e mi interessa per questo, per la possibilità di creare miriadi di combinazioni e percorsi diversi, come nella vita reale. Sono abbastanza convinto che, come nella vita reale, la popolarità e l’influenza di un blogger, in senso sociologico e non tecnico, sia in gran parte casuale. O abbia almeno quell’affascinante apparenza di caso che non vorrei mai mettere tra parentesi, come non vorrei farlo per un incontro pieno di significato.