Gli ingredienti per un film di Tornatore
– gli occhi di un bambino
– il sesso come iniziazione alla vita, in positivo o in negativo non importa
– un cattivo vero, senza nessuna sfumatura di umana pietà o debolezza
– il tema dell’esilio e del "nostos", l’ulissesco ritorno a un dove, o a un chi, o a un quando (tornatore, nomen omen)
– il drammone a un certo punto, all’inizio, o alla fine, o in mezzo, o un po’ ovunque
– la memoria e il ricordo, i beni più preziosi da conquistare soffrendo, crescendo, imparando, viaggiando… e anche di più (vedi Una pura formalità)
Non è una stroncatura, tutt’altro. Quando torno a Tornatore mi rendo conto di vedere sempre lo stesso tema calato in storie diverse. Ma sono storie interessanti. Tornatore sa raccontare, sa emozionare. E questa volta racconta una realtà difficile, scomoda. Attraverso una storia improbabile, come sempre sono le sue storie, ma esemplare.
Andate a vederlo. Non portate bambini, c’è troppa violenza. E non portate neanche mogli o amiche in gravidanza: non è un film per loro, e non vi dico perché.
Ho sempre considerato Tornatore come un regista non classificabile in uno schema semplice. Di fronte ad un suo film, non so mai cosa aspettarmi. Trovo molto sopravvalutato Nuovo cinema Paradiso, che è bellissimo finché c’è Philippe Noiret ma poi declina clamorosamente nella più banale retorica. Mi è piaciuto molto L’uomo delle stelle, e moltissimo La leggenda del pianista sull’Oceano. Ricordo come un incubo la sera in cui mi portasti a vedere Una pura formalità: non ci ho capito niente ancora adesso, mentre vedo che è una delle citazioni ricorrenti del tuo blog. Anche mia moglie ritiene che si tratti di un film fondamentale, e questo non fa che riaprire la ferita.
Mi colpisce quindi molto questa tua analisi dell’opera di Tornatore. Non ci sarei mai arrivato, e francamente faccio un po’ di fatica ad arrivarci anche dopo averla letta. Ma ti prometto che ci penso.
Non è una stroncatura, tutt’altro.
Comment di searcher — 30 Ottobre 2006 @
tornatore secondo me sa raccontare storie, e a volte pecca per eccesso di melodramma. devo dire che a me l’uomo delle stelle è piaciuto un po’ meno di nuovo cinema paradiso (versione corta), anzi mi è sembrato una facile ripresa degli elementi che avevano decretato il successo del film che è arrivato all’oscar. però mi è piaciuto. e mi è piaciuto anche malena, e non ho condiviso i facili sarcasmi di chi si è scagliato sulla recitazione della bellucci, come se fosse l’unica cosa rilevante o di cui ci si dovesse occupare guardando il film: sembravano un po’ le donne che massacrano malena verso la fine.
una pura formalità è un caso a parte. un colpo di genio, molto sottovalutato.
se ti va ne organizziamo una visione “amarcord” così ne riparliamo :-)
Comment di cronachesorprese — 2 Novembre 2006 @