Cronachesorprese

22 Ottobre 2006

Solo una rete è credibile

Filed under: il viandante digitale — cronachesorprese @

A proposito di blog influenti. Massimo Mantellini fa il punto, con la consueta chiarezza, sul peso dei blog nell’informazione. Porta l’esempio della "scoperta" da parte di Wittgenstein, il blog di Luca Sofri, del collegato alla finanziaria che implicava una variazione alla legge sul diritto d’autore che, per il momento, sembra scongiurata proprio a seguito della discussione innescata su Wittgenstein. Ripresa da centinaia di altri blog, ma non solo: rimbalzata abbastanza velocemente sui giornali e su altri media. Soltanto cinque anni fa, osserva Mantellini, la petizione promossa in rete contro un provvedimento sulla stessa materia (e di miopia e pericolosità simili) non ha fatto molta strada. Non c’era l’attenzione che c’è attualmente sui blog e sulla rete in generale: oggi i giornalisti, ma anche i politici, si adeguano e guardano con più considerazione una realtà di cui hanno sempre diffidato. Sarebbe dunque incominciato un processo di accreditamento che in breve potrebbe portare a cambiamenti significativi nel modo di fare e di porgere informazione.
Si potrebbe obiettare che Luca Sofri è un giornalista nato e residente su altri media prima che su internet, ed è quindi più facile per i contenuti veicolati da lui "passare" alla carta o all’etere. Ma che Wittgenstein sia un blog influente nessuno lo metteva in dubbio, e a maggior ragione dopo questo episodio.

Il pericolo, prosegue Mantellini, è "applicare alla rete le gerarchie comunicative alle quali siamo stati fino ad oggi abituati". E porta l’esempio di Bruno Vespa che a un convegno pretendeva di sapere da un blogger quali fossero i cinque blog più importanti. La stessa domanda alla quale immaginavo di non poter rispondere, qualche giorno fa. Sì, è un pericolo, ma è un pericolo relativo. La storia della comunicazione su internet, finora, dimostra ampiamente che gli schemi televisivi applicati al web non funzionano. Tutti i portali generalisti spuntati come funghi intorno al 2000, che si immaginavano di diventare "da grandi" gli ammiragli del web italiano, sono miseramente naufragati o si sono rassegnati ad essere costole della televisione da cui sono nati, come jumpy.it. Non funzionano sulla rete gli schemi della comunicazione monodirezionale, forgiati su un’interattività inesistente o embrionale. Ci sarà sempre, o meglio per molto tempo ancora, il Vespa di turno che cercherà di applicare questo schema, ma è praticamente un riflesso condizionato che non incide sulla realtà, perché è completamente superato dai fatti.

Volendo proseguire il ragionamento di Mantellini, direi che non sono Wittgenstein o altri a essere influenti di per sé, ma è la rete di blogger che si è creata con loro ad esserlo. Un blog da solo non fa nulla. Se i contenuti di alcuni blog passano più facilmente rispetto a cinque anni fa su altri media, è perché le connessioni tra i blog sono diventati salde e meno labili. Un blog, al di là di tutte le definizioni che lasciano il tempo che trovano, è un nodo vivo e personale. Se migliaia di persone tengono in piedi i loro blog per due, tre, quattro anni di seguito, interagendo tra di loro, diventa sempre più difficile far finta che non esistano, o pensare che il tempo e le energie personali investite non siano paragonabili, complessivamente, a quelle necessarie per informare attraverso un giornale o una radio. O che almeno non siano un pezzo di realtà interessante e qualificato da interpellare, per cercare le notizie. In fondo i giornalisti, quando cercano le notizie, non cercano solo archivi di dati ma cercano anche delle persone: cercano le loro opinioni o la loro capacità di essere testimoni. Su internet, e soprattutto sui blog, trovano tutto: dati, persone, opinioni, testimonianze.

1 commento »

  1. […] sono giochini perversi il cercarsi, il fare rete, il creare connessioni. Stiamo parlando di internet. Il blog è quella particolare forma di presenza sul web che dà carne […]

    Pingback di Cronachesorprese » Apocatastasi dell’autoferenzialità — 16 Settembre 2007 @

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